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Tracollo di Banca MPS in Borsa. L'ipotesi slittamento del Piano non piace

Il titolo perde il 6,4% e scivola sotto i 20 centesimi. Capitalizzazione erosa a 550 milioni di euro

Economia, Finanza
Tracollo di Banca MPS in Borsa. L'ipotesi slittamento del Piano non piace
(Teleborsa) - Giornata di passione per Banca MPS, che a Piazza Affari accusa una flessione del 6,4%, dopo esser stata anche sospesa al ribasso questa mattina. Il titolo ha chiuso per la prima volta sotto i 20 centesimi di euro, che porterebbe la capitalizzazione attorno a 550 milioni. Volumi elevati per oltre 79 milioni di azioni transitate in borsa, pari al 2,7% circa del capitale.

La pressione delle vendite si è ripresentata proprio nel giorno dell'arrivo del nuovo Ad Marco Morelli a Rocca Salimbeni, ma non è questo il motivo dell'ennesimo tracollo del titolo in Borsa.

La sfida di Morelli sarà quella di mettere in sicurezza la banca, che dovrà raccogliere fino a 5 miliardi di capitale per riportare i suoi parametri patrimoniali in linea, dopo aver fatto una maxi pulizia delle sue sofferenze.

Quanto alla performance di oggi, si sono citati molti motivi per giustificare l'andamento delle azioni MPS, ma quella che ha preso piede maggiormente concerne la possibilità di uno slittamento del Piano previsto per fine mese. C''è stato poi chi ha citato un report di Fitch, che parla di rischi elevati di esecuzione del piano MPS sui NPL.

Non sono bastate le rassicurazioni giunte proprie ieri dal viceminsitro all'Economia, Enrico Morando: "siamo fiduciosi sulla possibilità che MPS riesca ad attuare il piano che si è dato", ha dichiarato il viceministro aggiungendo che "noi abbiamo partecipato insieme ad altri soggetti alla creazione di un contesto favorevole perché possa riuscire". "Il nostro orientamento - ha concluso - rimane questo: la banca è solida e in grado di affrontare le difficoltà e anche il cambio del gruppo dirigente deve essere valutato in questo contesto".

Intanto ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha replicato con decisione alle critiche espresse dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann, invitandolo a non preoccuparsi delle sofferenze delle banche italiane bensì dei derivati nei bilanci delle banche tedesche. "Si parla molto delle sofferenze delle banche italiane ma lui (Weidmann) ha il problema di centinaia e centinaia di miliardi di derivati, che è un problema che riguarda anche noi, perché se c'è un problema nelle banche tedesche è un problema per tutta l'Europa".
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