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PIL 2015 rivisto al ribasso ma la ripresa è iniziata nel 2014. Deficit/PIL confermato al 2,6%

Economia, Macroeconomia
PIL 2015 rivisto al ribasso ma la ripresa è iniziata nel 2014. Deficit/PIL confermato al 2,6%
(Teleborsa) - Il PIL italiano è stato rivisto al rialzo per il 2014 ed leggermente al ribasso nel 2015. Lo fa sapere l'Istat, che ha operato una revisione dei conti nazionali per il periodo 2013-2015.

Sulla base dei nuovi dati, il PIL in volume è cresciuto nel 2014 dello 0,1%, con una revisione al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto alla diminuzione di 0,3 punti percentuali stimata a marzo. Nel 2015 la variazione del PIL è pari a 0,7%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo che era pari a +0,8%.

Il PIL ai prezzi di mercato è dunque risultato pari a 1.642.444 milioni di euro nel 2015, con una revisione al rialzo di appena 72 milioni rispetto alla stima precedente. Per il 2014 il livello del PIL risulta rivisto verso l'alto di 8.497 milioni di euro.

Nel 2015 gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dell'1,3%, i consumi finali nazionali dell'1%, le esportazioni di beni e servizi del 4,3% e le importazioni del 6,0%.

Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato del 3,7% in agricoltura, silvicoltura e pesca, dell'1,3% nell'industria in senso stretto e dello 0,4% nel settore dei servizi. Nelle costruzioni si è registrato, invece, un calo dell'1,2%.

Per l'insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41% e il tasso di investimento al 19,3%. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dello 0,9% sia in valore nominale, sia in termini di potere d'acquisto. Poiché i consumi privati sono aumentati dell'1,5%, la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all'8,3% (dall'8,9% del 2014).

L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL, ovvero l'indicatore deficit/PIL si è attestato nel 2015 a -2,6% dal -3% del 2014, con un valore invariato rispetto alla stima pubblicata a marzo. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari all'1,5% del PIL.

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