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"Frontalieri" penalizzati in Svizzera: il Canton Ticino con "Prima i nostri" limita i lavoratori stranieri

Il Referendum ha visto il 58% dei favorevoli alle limitazioni soprattutto per i cosiddetti "frontalieri". Ma l'affluenza alle urne è stata solo del 45%

Politica
"Frontalieri" penalizzati in Svizzera: il Canton Ticino con "Prima i nostri" limita i lavoratori stranieri
(Teleborsa) - Duro segnale dal Canton Ticino verso i lavoratori esteri. Approvato con il 58% dei votanti di un Referendum l'articolo costituzionale "Prima i nostri" proposto dal partito di destra Udc che invita a privilegiare nelle assunzioni forza lavoro svizzera. Ma l'affluenza alle urne è stata solo del 45%. Un vero schiaffo alla moltitudine dei cosiddetti "frontalieri" italiani che ogni giorno si recano al lavoro in territorio elvetico. E il Presidente ticinese dell'Udc, Piero Marchesi, subito dopo aver conosciuto i risultati della consultazione, gongolante ha dichiarato: "Ora è chiaro che gli interessi del Ticino devono prevalere su quelli dell'Unione Europea".

Del resto, che l'opinione degli Svizzeri fosse orientata in tal senso era nota da tempo. Il 9 febbraio 2014, infatti, la maggioranza dei cittadini dello Stato dei "quattro Cantoni" aveva già bocciato la possibilità della "libera circolazione" delle persone. "Volontà" rimasta tuttavia senza seguito soltanto per le difficoltà di rinegoziare un accordo con l'unione europea. E l'inaspettato esito della Brexit aveva ulteriormente ritardato la presa in considerazione delle "necessità" elvetiche.

Da parte italiana si tende a gettare acqua sul fuoco. Il nostro Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, lancia un avvertimento alle autorità di Berna via Twitter, sottolineando come questo voto del Canton Ticino non abbia "per ora effetti pratici. Ma che senza libera circolazione delle persone i rapporti tra Svizzera e Ue.

Il Governo ticinese, per smorzare i toni ed evitare l'esplosione di una polemica poi difficile da controllare, precisa la "difficoltà di applicazione dell'iniziativa Udc, a causa dell'armonizzazione con le leggi federali". Anche se la maggioranza dei ticinesi, ha ancora una volta manifestato la propria insofferenza verso gli oltre 60 mila frontalieri italiani che ogni giorno attraversano il confine per recarsi al lavoro in Svizzera. L'accusa principale è quella di rubare il lavoro ai residenti accettando spesso retribuzioni più basse.
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