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Il petrolio al test del vertice OPEC

Economia
Il petrolio al test del vertice OPEC
(Teleborsa) - Settimana cruciale per il petrolio, alla vigilia di una importante verifica della sua direzione, con il vertice OPEC in calendario questa settimana. Il greggio, che aveva chiuso la scorsa ottava in ribasso, mostra oggi rialzi attorno all'1%: il Brent guadagna l'1% a 46,35 dollari al barile ed il Light crude nordamericano lo 0,88% a 44,87 dollari.



Stamattina si tratta essenzialmente di ricoperture, dopo che le vendite avevano colpito i mercati future del petrolio alla fine della scorsa settimana. Nelle ultime settimane, però, l'oro nero era risalito molto, scommettendo su un possibile taglio della produzione del cartello ed anche di membri esterni al cartello.

Le trattative fra i membri OPEC sono in pieno svolgimento: venerdì scorso si parlava di un possibile accordo fra l'Arabia Saudita e l'Iran, ma l'ottimismo è poi scemato quando Ryadh ha escluso che il vertice riuscirà a trovare un compromesso fra i membri OPEC e membri esterni, come la Russia. Nel corso del weekend l'attenzione è stata rivolta ai ministri petroliferi del cartello, che non sono stati avari di indicazioni.

Il Ministro algerino, Noureddine Bouterfa, ha affermato che vi sono ancora delle possibilità di trovare un compromesso su un taglio produttivo, anche se ha ammesso che il meeting potrebbe servire solo a mettere a punto gli elementi essenziali, senza che vi sia una decisione in tal senso in quest'occasione. "Non possiamo venire a mani vuote", ha affermato Bouterfa.

Il prezzo del greggio in quest'ultimo anno ha oscillato incessantemente fra i 45 ed i 50 dollari sull'incertezza per l'evoluzione futura del mercato, che resta eccessivamente approvvigionato, dato che la domanda stenta a decollare. A muovere i prezzi settimanalmente sono solo i dati sulle scorte USA, Paese esterno al cartello che ha spinto il mercato in forte surplus. Gli ultimi dati questa settimana sono risultati positivi avendo messo in luce un forte calo delle scorte. A settembre, tuttavia, l'Agenzia Internazionale dell'Energia ha ridotto ancora le stime di crescita della domanda, gettando un'ombra sulla possibilità di assorbire l'eccesso di produzione.



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