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Il metano sarà il carburante del futuro?

I prossimi anni vedranno una forte crescita della rete distributiva di metano, che passerà dai circa 26.700 distributori di oggi a quota 40.000 nel 2026

Economia
Il metano sarà il carburante del futuro?
(Teleborsa) - "Nonostante la discesa dei prezzi del petrolio il metano resta un’alternativa particolarmente competitiva a benzina e gasolio, a causa dei regolamenti sempre più stringenti adottati in tema di emissioni, a maggior ragione nelle aree in cui l’uso di veicoli elettrici non è un’alternativa percorribile ai carburanti tradizionali”. Questo il pensiero di Sam Abuelsamid, senior research analyst di Navigant Research, a commento della previsione fornita dall'istituto di ricerca che stima 40.000 distributori di metano attivi in tutto il mondo nel 2016.

I prossimi anni vedranno quindi una forte crescita della rete distributiva di metano, che passerà dai circa 26.700 distributori di oggi a quota 40.000 nel 2026. Ciò vuol dire che nel giro di dieci anni il numero delle stazioni di metano aumenterà di circa il 35%.
A guidare la crescita del numero delle stazioni di rifornimento di metano è il successo crescente di soluzioni tecnologiche innovative come il metano liquido (GNL) e il dual-fuel (mix di gasolio e metano), che consentono di utilizzare il metano anche sui mezzi di trasporto pesanti. “Anche in Italia – sottolinea Licia Balboni, a capo dell’Osservatorio Federmetano – le novità rappresentate da GNL, dual-fuel e, in un futuro ormai prossimo, biometano hanno raccolto un grande interesse da parte di una fascia di consumatori che abitualmente non prendeva in considerazione la possibilità di usare mezzi a metano, come ad esempio gli autotrasportatori. Oggi anche le case produttrici di mezzi pesanti sono sempre più impegnate per far crescere la gamma di veicoli a metano sul mercato, e di pari passo cresce anche il numero delle stazioni di rifornimento, sia tradizionali sia innovative (e cioè di GNL liquid to liquid oppure di GNL liquid to gas - metano gassoso). Recente è poi l’approvazione di uno schema di decreto legislativo da parte del CdM per il recepimento della normativa europea sui carburanti alternativi, la cosidetta DAFI, che rimuove di fatto gli ostacoli alla diffusione industriale (infrastrutture di stoccaggio a terra) del GNL. Questo è un segnale positivo per l’intera filiera del metano per autotrazione, che merita una costante attenzione da parte delle autorità perché è una eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo”.
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