(Teleborsa) - E' già molto popolare la normativa sugli
incentivi al welfare aziendale, introdotta dalla
Legge di stabilità 2016, che si incentra su un sistema di detrazioni fiscali, garantite alle imprese che investono in questo ambito.
Una risposta al sistema di welfare che in Italia è fra i peggiori in Europa.
Stando ad una ricerca condotta dall'
Università Cattolica per Welfare Company, ad un anno dalla Legge di stabilità 2016,
il 33% delle imprese sta già mettendo a punto un
Piano di Welfare aziendale per sfruttare i benefici di queste norme. Inoltre,
il 71% delle aziende ha già attivato
uno o più benefit o servizi di welfare, che si dirigono soprattutto a quadri e impiegati (oltre il 65% dei casi).
Le aziende che fanno maggiormente welfare sono situate al
Nord ovest e solitamente hanno
grandi dimensioni. I servizi più diffusi sono ovviamente mense e buoni pasto, ma prendono piede anche l'
assistenza sanitaria, le
convenzioni al consumo, i
permessi di paternità, i bonus per lo
studio dei figli e lo
smart working (lavoro da casa).
L'indagine ha voluto esplorare anche i
motivi che spingono le aziende a "non" attivare ancora un piano di welfare:
di costo, economici ed organizzativi.