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Mercati deboli, pesano ancora le banche

Commento, Finanza
Mercati deboli, pesano ancora le banche
(Teleborsa) - Finale al ribasso per le principali borse europee dopo aver trascorso parte della giornata in tono positivo. Driver principale del rialzo iniziale è stato l'entusiasmo per la vittoria assegnata a Hillary Clinton dai sondaggi, nel primo dibattito presidenziale in Tv con Donald Trump. I listini di Eurolandia hanno, poi, preso la via del ribasso sulla scia delle vendite tornate sul settore bancario, in particolare sulle tedesche Deutsche Bank e Commerzbank.

Seduta in frazionale ribasso per l'Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,44%. Giornata negativa per l'oro, che archivia la seduta a 1.325,4 dollari l'oncia, in calo dello 0,90%. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 44,37 dollari per barile, in forte calo del 3,40%, nel giorno del vertice OPEC ad Algeri.

Sale lo spread, attestandosi a 135 punti base, con un incremento di 6 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,21%.

Tra gli indici di Eurolandia
dimessa Francoforte, con un calo frazionale dello 0,31%. Nulla di fatto per Londra, che passa di mano sulla parità. Tentenna Parigi, con un modesto ribasso dello 0,21%. Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,36%.

Risultato positivo a Piazza Affari per i settori Chimico (+2,52%), Beni personali e casalinghi (+1,02%) e Utility (+0,46%). Tra i peggiori della lista di Milano, in maggior calo i comparti Materie prime (-1,47%), Banche (-1,34%) e Servizi per la finanza (-1,33%).

Tra i best performers di Milano, si distinguono Luxottica (+2,49%), Finecobank (+1,97%) e Banca MPS quest'ultima all'indomani del CdA in presenza del neo-amministratore delegato Marco Morelli.

Le peggiori performance, invece, si registrano su Azimut, che ottiene -3,10%. Tonfo di Mediobanca, (-2,53%) che punta a presentare il nuovo piano strategico il 22 novembre. Lettera su Unipol, che registra un importante calo del 2,08%.

In apnea Fiat Chrysler Automobiles, che arretra del 2,07%, alle prese con i dettami dell'EPA sulle emissioni.
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