(Teleborsa) -
Tonfo del petrolio sui mercati internazionali delle materie prime, sull'
atteso nulla di fatto dell'OPEC in merito alla produzione. A sgonfiare l'attesa di un possibile taglio, che aveva recentemente sostenuto le quotazioni del greggio, sono stati i ministri petroliferi dell'
Arabia Saudita e dell'
Iran.
Arrivando al
meeting "informale" di Algeri, i rappresentanti dell'
Iran hanno ribadito la volontà di continuare ad
estrarre quanto più greggio possibile, dopo la ripresa dell'attività in seguito al lungo letargo causato dalle sanzioni per il nucleare. Il Ministro energetico saudita
Khalid al-Falih ha confermato questa visione, affermando che questa
riunione è solo "consultiva".
E' chiaro quindi che nessun compromesso è stato raggiunto, sia fra i grandi produttori del cartello, sia fra l'OPEC e gli altri attori del mercato energetico, come la Russia. Questo ha fatto cadere il prezzo del petrolio: il
Light crude cede il 2,37% a 44,84 dollari ed il
Brent il 2,15% a 46,33 dollari.
Frattanto,
Goldman Sachs ha tagliato le stime sul prezzo medio del greggio per quest'anno a 43 dollari.