(Teleborsa) - Se la
disoccupazione italiana è scesa a sorpresa, non si registra alcuno scossone sul versante degli stipendi.
Secondo quanto rilevato dall'
ISTAT, l'
indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,6% nei confronti di agosto 2015. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015.
Con riferimento a
i principali macrosettori, ad agosto
le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (0,4% nell'industria e 1,2% nei servizi privati) e
una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono:
tessili,
abbigliamento e
lavorazione pelli (3,1%);
commercio (2%);
trasporti,
servizi postali e attività connesse (1,9%). Si registrano
variazioni nulle nei settori dell'
agricoltura; del
legno,
carta e
stampa; della
metalmeccanica; dei
servizi di informazione e
comunicazione; delle
telecomunicazioni e in tutti i comparti della
pubblica amministrazione. Inoltre, l'
ISTAT registra una variazione negativa dello 0,5% nel settore dell'acqua e servizi di smaltimento rifiuti.
Alla fine di agosto 2016 i
contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 31,8% degli occupati dipendenti e corrispondono al 30,6% del monte retributivo osservato.
La
quota dei dipendenti in attesa di rinnovo per l'insieme dell'economia è pari al 68,2%, invariata rispetto al mese precedente.
L'
attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 39,2 mesi. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 26,7 mesi, in crescita rispetto a una anno prima (21,4).