(Teleborsa) -
E' ancora guerra sulla governance dell'INPS e sui suoi assetti di potere, in buona parte legati alla riforma organizzatoiva voluta dal Presidente Tito Boeri.
A dar filo da torcere a numero uno dell'Istituto si è aggiunto
Pietro Iocca, Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), un organo composto da imprese e sindacati, che ha annunciato un
ricorso al TAR contro il piano Boeri.
Secondo Iocca, la riforma porterebbe ad una
"semplificazione estrema" che metterebbe a repentaglio la democrazia: ""Se CIV, direttore generale e collegio dei sindaci vengono per certi versi asciugati anche delle loro competenze - ha accusato - alla fine avreste un uomo solo al comando".
Boeri però ha replicato che non vi saranno modifiche sostanziali dopo i rilievi mossi dal CIV, dal Ministero dell'Economia e del Lavoro e dalla Corte dei conti.
"Andremo avanti con la riforma" ha ribadito il presidente, restando sordo al tentativo di pacificazione del Presidente del CIV, che ha proposto di ritirare il ricorso al TAR in caso di un marcia indietro.
Nel motivare la sua riforma organizzativa, Boeri ha ricordato che il taglio delle direzioni genererà a regime
risparmi per circa 8 milioni di euro, che contribuiranno a finanziare l'assunzione di 900 giovani laureati. Poi, ha aggiunto che la riorganizzazione è un
"passaggio chiave anche per dare attuazione all'Ape".
La scenografia di un duello all'ultimo colpo è stata offerta da
Palazzo San Macuto, dove si sono tenute oggi le audizioni di Boeri e Iocca, presso la commissione bicamerale di controllo e vigilanza sugli enti previdenziali.