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Scuola: nomine docenti in alto mare, utilizzazioni e supplenze annuali slittano a ottobre

Il sindacato della scuola Anief denuncia: "le lezioni in classe diventano un optional"

Scuola, Welfare
Scuola: nomine docenti in alto mare, utilizzazioni e supplenze annuali slittano a ottobre
(Teleborsa) - "A due settimane dall'inizio dell'anno scolastico, vi sono capoluoghi dove la maggior parte delle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie devono ancora essere comunicate: è il caso di Cagliari o Genova, dove gli uffici sono fermi alle graduatorie provvisorie della scuola dell'infanzia e primaria. A Roma, solo oggi, si è iniziato con la secondaria.



Un nutrito numero di alunni svolgono, così, solo una parte delle ore di lezione giornaliera, trascorrendo le restanti in compagnia di docenti potenziatori, sempre più utilizzati come tappabuchi seppur sprovvisti di titolo specifico. Gli alunni, poi, vengono divisi in gruppi e smembrati, formando delle vere e proprie classi in itinere, con tutte le conseguenze negative immaginabili sul fronte della didattica nonché della sicurezza. Resta ancora da risolvere il problema di migliaia di docenti trasferiti su sedi sbagliate da un algoritmo impazzito: a tutt'oggi, una buona parte dei tentativi di conciliazione è stata accettata ma tutto rimane ancora inspiegabilmente fermo con gli insegnanti appoggiati in istituti-polo (anche a gruppi di 70-80)." E' quanto denuncia il sindacato della scuola Anief.

"Quella che doveva essere la Buona Scuola e la fine della supplentite, si è trasformato per tanti in un incubo con sequele di errori organizzativi e di assegnazione", spiega Marcello Pacifico presidente Anief e segretario confederale Cisal.

"L'apice di questo disastro è rappresentato dal caso della maestra palermitana, affetta da sclerosi multipla e invalida al 100% che, malgrado il proprio diritto a godere dei benefici della legge 104, è stata spedita prima a Bologna e poi a Roma. L'unica strada percorribile è stata e rimane quella del ricorso in Tribunale: dai primi casi esaminati, i giudici hanno sinora mostrato sensibilità verso la tutela dei diritti dei docenti danneggiati, decidendo per il ritorno d'ufficio sulla provincia di appartenenza", conclude Pacifico.

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