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Industria 4.0, la rivoluzione delle macchine è iniziata

L'uomo soppiantato da se stesso grazie alle meraviglie del suo ingegno

Economia, Scienza e tecnologia
Industria 4.0, la rivoluzione delle macchine è iniziata
(Teleborsa) - "Un braccio robotico da 35.000 dollari costa meno di un lavoratore che impacchetta patatine" queste le parole di un ex amministratore delegato di McDonalds in risposta ai lavoratori della catena di fast food in sciopero per rivendicare l'applicazione del salario minimo di 15 dollari all’ora. D’altra parte, in Italia, nei negozi della stessa catena, sono già comparsi le casse automatiche che permettono di prenotare e pagare il cibo desiderato, una sorta di nuovo video game che suscita anche l'ilarità degli avventori e che nasconde la prossima "dipartita dei cassieri" allorquando scemerà la sensibilità della proprietà nei confronti di quelle persone che non sono avvezze a questi mezzi automatici.Robot El Camino Hospital

Sempre in America, in un ospedale della Silicon Valley, l'El Camino Hospital, vicino al quartier generale del colosso Google, portantini ed infermieri sono stati sostituiti da una serie di robot che instancabilmente si occupano di tonnellate di biancheria e della fornitura ai reparti dei farmaci prescritti dai medici. I robot acquistati sostituiscono circa 12 persone ad un costano molto inferiore e con il "pregio" di lavorare senza soste.

"I nostri robot non sono qui per rimpiazzare le persone, ma i costi della sanità aumentano sempre e bisogna tenerne conto". Queste le parole del proprietario di Aethon, azienda che ha fornito i macchinari all'ospedale californiano, il quale, contento del successo dei suoi robot, intende proporre alla struttura sanitaria ulteriori ottimizzazioni dei processi, nuovi robot, per rendere la struttura sempre efficiente, naturalmente a discapito del personale.

AmeliaLa rivoluzione è anche in atto nel mondo dei call center, un mondo che in Italia conta oltre 2,5 milioni di addetti. È stato infatti inventato Amelia, il primo robot cognitivo, capace di capire persino l'umore del suo interlocutore e di comportarsi di conseguenza. Amelia è uno schermo grande quanto le esigenze chiedono, una telecamera, un microfono ed un computer abbastanza potente per far funzionare un programma capace di riconoscere la persona che lo interroga e poter stabilire con lei un colloquio al fine di fornire informazioni circostanziate. Ha, difatti, la capacità di costruire nella sua memoria reti semantiche complesse al fine di realizzare ben dettagliate risposte alle domande poste da un interlocutore su argomenti specifici. Amelia si sostituisce ai totem informativi ed ai call center, in questo caso la parte visuale è ininfluente, potendo "parlare" un’infinità di lingue e gestire migliaia di conversazioni contemporanee senza il bisogno di una pausa caffè o di fare vacanze, ma, soprattutto, ad un costo inferiore delle persone che sostituisce.

Ecco, "sostituire", è questo il verbo che accompagna alla rivoluzione che va sotto il nome profetico di "industria 4.0" e, al di là delle parole di circostanza, è questo che i leader di tutto il mondo celano quando continuano spendersi a favore di una maggiore competitività della produzione industriale incentivandone l'automazione. E non c’è alcuna ideologia, ma solo consapevolezza, nel costatare che la forbice tra le parti sociali si divaricherà sempre più in correlazione alla voce "diminuzione dei costi" che, come un mantra negli ambienti finanziari, si è collega all'aumento del profitto. Se tutto ciò non sarà accompagnato da politiche sociali che mitighino l'inevitabile esubero di ciò che oggi conosciamo come "forza lavoro", persone destinate ad essere inevitabilmente escluse dal nuovo cursus historiae, l'umanità potrebbe non essere preparata a fronteggiare una simile miopia.
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