(Teleborsa) -
Sindacati sul piede di guerra sulle ipotesi di stampa di
licenziamenti collettivi in Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Sotto la lente delle organizzazioni sindacali è finito un articolo del 'Corriere della Sera' in cui si parla di contatti tra Alessandro Penati, presidente di
Quaestio, la Sgr
che gestisce il fondo Atlante, e l'ex di Barclays, Bob Diamond che a sua volta gestisce
un fondo che investe in banche in difficoltà con cui insieme ad altri tre grandi fondi statunitensi sarebbe
interessato ai due istituti veneti.
Il punto è che i fondi chiederebbero oltre alla svalutazione e segregazione degli Npl, anche
il taglio di 3.500 posti di lavoro su circa diecimila totali dei due istituti. "Al primo stormir di fronde
sarà dichiarato lo sciopero generale della categoria, unitariamente agli altri sindacati", avverte
il segretario generale della Uilca, Massimo Masi che ribadisce ai vertice della Popolare di Vicenza la propria "
contrarietà alla macelleria sociale" invitando il presidente del Casl Abi, Eliano Omar Lodesani a "procedere agli
esuberi unicamente in maniera volontaria". E "contrarietà a questa svolta violenta" arriva anche dal Coordinamento Fabi - First/Cisl - Fisac/Cgil - Unisin della Popolare di Vicenza. Le organizzazioni sindacali
sono pronte ad opporsi "con qualsiasi mezzo a tali progetti" e richiedono "un incontro immediato" con il presidente, Gianni Mion e l'ad, Francesco Iorio "per capire se le indiscrezioni giornalistiche
abbiano un reale fondamento".