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Le PMI si quotano per crescere nei mercati esteri e finanziare M&A

Il mercato AIM Italia ha portato alle Piccole e Medie Imprese italiane oltre 1 miliardo di euro di risorse finanziarie per la crescita

Economia, Finanza
Le PMI si quotano per crescere nei mercati esteri e finanziare M&A
(Teleborsa) - Le motivazioni principali per la quotazione in Borsa delle Piccole e Medie Imprese italiane (PMI) sono la raccolta di nuovi capitali per finanziare la crescita (92% degli intervistati) e la valorizzazione e il consolidamento della brand awareness (67%). Secondo AIM Italia Survey, l’indagine condotta dall’Ufficio Studi nell’ambito dell’Osservatorio AIM Italia, tali obiettivi sono stati pienamente raggiunti rispettivamente nel 96% e nell’88% dei casi.
Il 39% ha scelto l’IPO come strumento per la vendita di quote detenute da proprietari, dichiarandosi soddisfatto solo nel 37% dei casi.
Il 12% ha identificato altri obiettivi di IPO tra i quali attrarre risorse manageriali in azienda, migliorare la governance, e fare training per l’approdo successivo al mercato principale.

L’internazionalizzazione (57%) e le operazioni di M&A (55%), unite al consolidamento sul mercato italiano (51%) e agli investimenti in R&D (43%), rappresentano i principali driver di crescita. Tra gli altri obiettivi strategici si segnala l’ingresso in nuovi settori legati al core business.
L’Europa rappresenta la principale area target per l’internazionalizzazione, in particolare Germania (27%), Francia (24%) e altri paesi UE (49%), seguita da Stati Uniti (41%) e Asia (31%).
Il 61% delle società mira al raggiungimento di tassi di crescita aggressivi, da conseguirsi attraverso il passaggio all’MTA (65%) o con la raccolta di ulteriori fondi sul mercato secondario (27%).
Il miglioramento del cashflow e il controllo dei costi rientrano tra gli obiettivi di oltre 1/4 delle società quotate.

"Le società che hanno scelto la quotazione su AIM riconoscono al mercato un’opportunità che si è concretizzata nella raccolta di capitale e nella grande visibilità che ha permesso di ottenere uno standing elevato, una migliore governance e una maggiore organizzazione interna oltre che il governo dell'informazione finanziaria con evidenti riscontri sulla capacità di raccogliere ulteriore capitale, continuando a mantenere il controllo della propria azienda", spiega Anna Lambiase, Amministratore Delegato di IR Top.

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