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Pensioni, Ape social: profondamente delusi i sindacati - [video]

Tetto fissato a 1350 euro e almeno 30 anni di contributi

Economia, Politica, Welfare
Pensioni, Ape social: profondamente delusi i sindacati - [video]
(Teleborsa) - "Sull'Ape Social stiamo lavorando al meglio per trovare un punto di equilibrio". Ne è convinto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nonostante le critiche arrivate da alcuni sindacati. Uscendo dall'incontro di oggi con il governo il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ha dichiarato che potranno accedere all'Ape agevolata i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. L'Ape, che in questo caso sarà a carico dello Stato, partirà dal 1 maggio 2017. Per accedere all'Ape agevolata sarà necessario avere almeno 36 anni di contributi complessivi se si rientra nelle categorie dei lavori gravosi e 30 anni se si è disoccupati, disabili o parenti di primo grado conviventi di disabili per lavoro di cura. Vale anche per maestre e infermieri.

Deluso il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, convinto che il Governo "ha inventato all'ultimo giro dei criteri per escludere le persone" per andare in pensione anticipata. "Ci siamo trovati stamattina davanti a un non rispetto delle cose che abbiamo detto nelle ore di discussione, cioè l'accesso alla cosiddetta ape social, alla possibilità di andare in pensione anticipata rispetto alla vecchiaia per alcune condizioni sociali e lavori gravosi". Tale accesso sarebbe condizionato "non ai normali criteri delle pensioni di vecchiaia ma alle nuove barriere, una di 30 e una di 36 che riteniamo siano inventate esclusivamente per ridurre la platea, per non permettere l'accesso e in più si scontrano con la ragione delle pensioni di vecchiaia che normalmente è quella del lavoro delle categorie discontinue".



"Pensiamo - ha aggiunto la Camusso - alle donne che hanno grande discontinuità contributiva. Se penso al Mezzogiorno, vuol dire aver inventato all'ultimo giro dei criteri per escludere le persone".
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