(Teleborsa) -
Partenza all'insegna della debolezza per le principali borse europee, che seguono la scia negativa disegnata dai mercati asiatici stamane e statunitensi nella notte. I riflettori del mercato sono ancora una volta puntati sulle
banche e, in particolare sul titolo italiano
MPS, all'indomani della presentazione del nuovo piano industriale targato Morelli mentre si susseguono voci di nuovi soci nella banca senese.
Nessuna variazione significativa per l'
Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,091. Nessuna variazione significativa per l'
oro, che scambia sui valori della vigilia a 1.274,9 dollari l'oncia. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 49,43 dollari per barile, in calo dell'1,06%.
Sulla parità lo
spread, che rimane a quota 135 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,37%.
Tra le principali Borse europee tentenna
Francoforte, con un modesto ribasso dello 0,29%. Piccoli passi in avanti per
Londra, che segna un incremento marginale dello 0,45%. Discesa modesta per
Parigi, -0,32%.
A Milano, il
FTSE MIB è
sostanzialmente stabile e si posiziona su 17.239 punti.
Si distinguono a Piazza Affari i settori
Automotive (+0,85%),
Sanitario (+0,42%) e
Assicurativo (+0,42%). Tra i più negativi della lista di Piazza Affari, troviamo i comparti
Materie prime (-1,33%),
Petrolifero (-0,95%) e
Vendite al dettaglio (-0,69%).
Tra i
best performers di Milano, si distingue
Fiat Chrysler Automobiles (+2,18%) ancora sulla scia della
positiva trimestrale.
Denaro sulle banche, come
Unipol (+2,10%) e
Banco Popolare (+1,56%) mentre
Banca MPS, continua ad essere oggetto di prese di profitto (-11,42%) dopo la
presentazione del piano industriale e dei conti di bilancio. Secondo le ultime voci stampa,
il fondo Attestor Capital, aderirà alla conversione dei bond MPS in azioni puntando a diventare uno dei soci di riferimento dell'istituto guidato da Marco Morelli.
Nel lusso, ben comprata
Salvatore Ferragamo (+1,39%).
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Saipem, che arretra del 6,55% all'indomani di una trimestrale che ha evidenziato una
perdita di quasi 2 miliardi nei primi 9 mesi. Il CdA ha dato via libera anche al
piano strategico al 2020. Soffre
Tenaris, che evidenzia una perdita dell'1,26%.