(Teleborsa) -
Si sta completando il complesso puzzle che dovrebbe portare alla pubblicazione del nuovo bando per diventare Dirigenti scolastici: la stampa specializzata ha annunciato, infatti, che anche l'ultimo "scoglio", quale era il Consiglio di Stato, è stato quasi superato.
Il Tribunale Amministrativo di secondo grado ha chiesto al
Miur di effettuare solo due modifiche legate alla prova orale e concernenti le competenze informatiche.
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Non si comprende - spiega il sindacato della scuola
Anief - perché, invece,
non vengano considerate valide le supplenze per il raggiungimento dei cinque anni di servizio minimi:
escludendo, così, ancora una volta
dalle prove concorsuali tutti i docenti non di ruolo ma
già abilitati all'insegnamento e con un congruo servizio alle spalle".
Marcello Pacifico numero uno del sindacato
Anief denuncia: "Eppure con la sentenza 5011/2014 del
TAR del Lazio, i giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per dirigenti non può essere considerato titolo imprescindibile la già avvenuta immissione in ruolo. Ciò significa che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato, ma
per svolgere le prove selettive bisogna solo dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato almeno 5 anni, ovviamente
non continuativi.
Seguendo, per estensione, quanto statuito l’8 settembre 2011 dalla Corte di Giustizia europea sul procedimento C-177/10. Non si comprende proprio questo ostracismo: ancor di più perché occorrono, mai come oggi, tanti bravi dirigenti che non possono essere esclusi a priori per un cavillo, visto che vi sono circa 1.400 reggenze e che gli ultimi 200 idonei della selezione del 2011 sono stati assunti al'’inizio di quest’anno scolastico. È ovvio che qualora non sia accolta la nostra richiesta, scatterà il ricorso in Tribunale".