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Scontri a Firenze anti-Renzi durante kermesse alla Leopolda

Migliaia di manifestanti riuniti per contestare il Premier

Politica
Scontri a Firenze anti-Renzi durante kermesse alla Leopolda
(Teleborsa) - Scontri a Firenze di un gruppo di manifestanti anti-Renzi riunititi in corteo non autorizzato per manifestare contro la kermesse della Leopolda, dove nel frattempo è stato dato il via libera del Pd alla modifica alla legge elettorale con il benestare di Cuperlo. Gli scontri sono cominciati nel centro della città, all'angolo tra via Cavour e piazza San Marco, con lancio di bottiglie, bombe carta, fumogeni.



Un migliaio di persone si sono ritrovate in piazza, nonostante il divieto della questura che aveva proibito il corteo verso la Leopolda, e autorizzato solo un presidio. Ma i manifestanti avevano reagito: "Vogliamo arrivare alla kermesse, non accettiamo divieti". Così sono scoppiati gli scontri, le cariche e i lanci di oggetti con contusi tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Fumogeni, striscioni strappati e aste utilizzate come bastoni abbandonate per terra. E' un campo di battaglia piazza San Marco, dopo lo scontro fra manifestanti e forze dell'ordine. Tra insulti e slogan contro il governo, la tensione è salita quando un nutrito gruppo di persone, molte delle quali con volti coperti, hanno cercato di imboccare una strada che li avrebbe portati nella direzione della Leopolda. Secondo gli organizzatori della manifestazione "il presidente del consiglio continua con la sua idea folle verso questa città e verso il Paese che considera il cortile di casa sua".

Gli scontri di piazza non hanno tuttavia raggiunto la Leopolda. Nella ex stazione la kermesse renziana è proseguita, con gli interventi dal palco sulle riforme. E della protesta giungono gli echi solo attraverso le notizie che rimbalzano dagli smartphone. Il sindaco Dario Nardella, che segue da vicino gli sviluppi della vicenda, su Twitter ha condannato la violenza dei manifestanti.

Con la firma di Gianni Cuperlo del documento in cui si affida alla direzione del partito il compito di votare le proposte di modifica dell'Italicum, la minoranza Pd si spacca con il resto dei bersaniani che non riconoscono il documento e annunciano di voler proseguire nella campagna per il No al referendum. Cuperlo ha accolto la proposta della maggioranza del partito per una riforma dell'Italicum con il superamento del ballottaggio, ma solo dopo il 4 dicembre e passando per un voto della direzione del partito. Questo accordo è diventato un documento, sottoscritto dai cinque componenti del comitato Pd per la revisione dell'Italicum, durante trattative che proseguono da alcune settimane si sono concluse durante un giro di telefonate tra Cuperlo e Lorenzo Guerini, che segue i lavori della Leopolda a Firenze insieme a Matteo Renzi. Ma la minoranza dem, che già aveva espresso tutti i suoi dubbi sull'impegno di Cuperlo, non accetta il risultato del comitato.




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