(Teleborsa) - Bruxelles tenta di calmare le acque dopo il
botta e risposta di ieri fra il Presidente della Commissione europea
Jean Claude Juncker e il Premier italiano
Matteo Renzi, in merito alla Legge di Bilancio.
"Me ne frego" aveva detto ieri il Presidente della Commissione europea, aggiungendo che l'Italia "non smette di attaccare, a torto, la Commissione, e questo non produce i risultati attesi".
"La politica dei diktat è finita" aveva replicato stamattina Renzi, parlando di un'Italia "forte" che "non va in Europa a farsi spiegare quello che deve fare".
Anche
Padoan si è mostrato piuttosto
piccato in merito al discorso pronunciato ieri da Juncker, in particolare riguardo alle
cifre del deficit e del margine di flessibilità richiesto per i migranti ed i terremoti, affermando ch
e "erano numeri che francamente non tornavano".
A tendere la mano a Roma, per la Commissione, è stata la portavoce
Mina Andreeva, la quale ha rimarcato che "
le azioni sono più eloquenti delle parole" citando "il sostegno che la Commissione europea ha dato all'Italia per il terremoto e la crisi dei profughi".