(Teleborsa) -
226 milioni di americani oggi si stanno recando alle urne per eleggere il nuovo Presidente, il 45esimo Presidente per l'esattezza, che non entrerà subito in carica, ma darà inizio al suo mandato solo a gennaio.
In corsa vi sono il magnate newyorkese
Donald Trump e l'ex First Lady
Hillary Clinton, che dagli ultimi sondaggi era in vantaggio di circa 2 punti sul rivale, dopo l'archiviazione della spinosa inchiesta del FBI sulle email di Stato.
Anche un sondaggio condotto da Reuters/Ipsos indica che
la Clinton ha il 90% di probabilità di battere il rivale e la strada per la casa Bianca, dunque, sembrerebbe essere già tracciata.
Dopo il primo Presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti d'America, stavolta le elezioni potrebbero sancire
la prima volta di una donna nella Sala Ovale.
Ecco come funziona:
I cittadini statunitensi non voteranno direttamente il loro Presidente, ma un
Collegio Elettorale che si incaricherà poi di eleggere il nome del loro candidato. Gli elettori di ogni Stato eleggeranno
538 "grandi elettori" che si riuniranno nelle capitali dei rispettivi Stati il primo lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre per votare il loro candidato. La loro scelta verrà poi esaminata e
confermata dal Congresso agli inizi di gennaio.
Nel caso in cui nessun candidato ricevesse la maggioranza del voto espresso dal Collegio Elettorale, il Presidente sarebbe eletto dalla Camera dei Rappresentanti tra i tre candidati più votati, mentre il vicepresidente verrebbe scelto dal Senato.
Come stabilito dal XX emendamento,
l'inizio del mandato presidenziale scatta alle ore 12:00 del 20 gennaio successivo alle elezioni e da questo momento scade il mandato quadriennale del predecessore. Prima di assumere ufficialmente i pieni poteri, il nuovo Presidente deve
pronunciare un giuramento nelle mani del Presidente della Corte Suprema con una formula dettata dalla Costituzione.
(Foto: Matt H. Wade)