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Il Mezzogiorno resta indietro ma ridurrà il gap di crescita nel 2017 - rapporto Svimez

Economia
Il Mezzogiorno resta indietro ma ridurrà il gap di crescita nel 2017 - rapporto Svimez
(Teleborsa) - Il PIL italiano crescerà in media dello 0,8% nel 2016, secondo le previsioni del governo, ma l'Italia resta a due velocità, con il Centro-Nord che apporterà un +0,9% ed il Sud un +0,5%.

Lo rileva l'ultimo rapporto Svimez sul Mezzogiorno, secondo il quale nel 2017 vi sarà un'accelerazione, che vedrà il Sud colmare in parte il gap con le più ricche regioni settentrionali: le stime indicano un +1% per il PIl italiano, un +1,1% er il Centro-Nord ed un +0,9% per il Sud.

IL rapporto segnala anche che i consumi delle famiglie meridionali sono aumentati (+0,3%), dopo la diminuzione registrata nel 2014, ma sono cresciuti sempre meno della media nazionale per la "necessità di ricostituire le scorte monetarie, prosciugate negli anni di crisi" e per le attese non del tutto positive sull'uscita da un ciclo negativo.

Il 2015 è stato anche l'anno delle migrazioni e del crollo delle nascite: il saldo migratorio netto del Mezzogiorno è pari a 653 mila unitè, di cui 478 mila giovani e 133 mila laureati; il numero dei nati al Sud ha raggiunto il livello più basso dall'Unità d'Italia con sole 170 mila unità.

Quanto al mercato del lavoro, gli occupati al Sud sono aumentati dell'1,6% (+94 mila unità), più del Centro-Nord dove sono sono cresciuti dello 0,6% (+91 mila unità). Cresce anche l'occupazione giovanile meridionale: +3,9%, rispetto a una media nazionale del +2,8%.

Nel 2015, crescita del reddito pro capite al Sud dell'1,1% contro lo 0,6% del resto del Paese, che riduce il divario di sviluppo tra Nord e Sud in termini di prodotto per abitante: nel 2015 il differenziale negativo è tornato al 43,5% rispetto al 43,9% del 2014.

Povertà e disuguaglianze sociali continuano a caratterizzare lo scenario dell Mezzogiorno, con un tasso di povertà assoluta del 10% circa che sfiora il 40% nelle due regioni più grandi, Sicilia e Campania.

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