(Teleborsa) -
Dopo l'exploit di luglio e agosto, la produzione italiana torna a scivolare a settembre, mostrando anche un rallentamento della crescita su base tendenziale.
Secondo i dati Istat, a settembre, l’indice destagionalizzato della
produzione industriale ha registrato un calo dello 0,8% rispetto ad agosto, mantenendo un livello comunque superiore a quello rilevato a luglio. Le categorie che hanno fatto meglio sono quello dell’energia (+3,3%) e dei beni di consumo (+1,2%); diminuiscono invece i beni strumentali (-5,8%) e i beni intermedi (-2,8%).
Questa flessione, che si manifesta dopo due mesi di incrementi significativi, non impedisce di registrare, nella
media del trimestre luglio-settembre un
aumento dell'1,2% rispetto al trimestre precedente.
La tendenza all'espansione della produzione è confermata anche su base annua: corretta per gli effetti di calendario,
la produzione è aumentata in termini tendenziali dell’1,8% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2015). Aumentano tutte la categorie: beni di consumo (+3,0%), l’energia (+2,4%), i beni strumentali (+1,6%) e i beni intermedi (+1,2%). Nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è cresciuta dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda i
settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli delle
industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+10,2%), dell’
attività estrattiva (+6,8%) e della produzione di
prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,6%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di
apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-6,2%), dell’industria del
legno, della carta e stampa (-2,8%) e della fabbricazione di articoli in
gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-1,9%).