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Arriva Agribox, la 'scatola nera' per la sicurezza dei lavoratori agricoli

Per iniziare sarà installato sui veicoli di 150 giovani imprenditori

Arriva Agribox, la 'scatola nera' per la sicurezza dei lavoratori agricoli
(Teleborsa) - La scatola nera approda nell’agricoltura italiana. Presentata nell’ambito dell’Assemblea annuale dell’Agia-Cia, in presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, la “memoria elettronica” di serie su aerei e navi che ora viene implementata sui mezzi agricoli. Il suo nome è Agribox, rappresenta una prima assoluta e ha il compito di salvaguardare ulteriormente i lavoratori del settore primario. Attraverso la registrazione delle informazioni, trasmesse in tempo reale a un centro di controllo, è possibile monitorare le attività svolte sui macchinari utilizzati e in caso di anomalie (malessere, furto, smarrimento, incidente ...) permette un intervento tempestivo di assistenza. Il progetto prevede una prima fase sperimentale con l’installazione dell’Agribox sui veicoli di 150 giovani imprenditori Agia-Cia e, una volta rodato, l’estensione a tutti gli agricoltori che ne fanno richiesta.

D’altra parte, il tema della sicurezza sul lavoro nel settore primario è importante e la necessità di partire dai veicoli agricoli è resa evidente anche dai dati diffusi dall’Osservatorio il Centauro – ASAPS, secondo cui nel periodo 2010-2015 i trattori sono rimasti coinvolti in 2.281 incidenti dove hanno perso la vita 1.073 persone e altre 1.501 sono rimaste ferite. Situazione ancora più critica se si guarda solo al 2015: 434 incidenti (+11% rispetto ai 390 del 2014) con 192 morti (+6,1% rispetto ai 181 morti del 2014) e 281 feriti (+9,3% rispetto ai 257 dell’anno precedente).

Ulteriore conferma della necessità di intraprendere questa strada viene fornita dalle stime dell’Istat nelle quali si evidenzia che nel triennio 2012-2014 in Italia solo il 44,6% delle imprese con oltre 10 addetti ha investito in attività finalizzate all’introduzione di logiche innovative. Il quadro è reso ancor più desolante se si considera che nei tre anni antecedenti (2010-2012) la percentuale era del 51,9%. Si è registrato quindi un calo netto di oltre 7 punti percentuali.

Già oggi, come ha ricordato il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, “sono proprio le aziende ‘under 40’ a modernizzare l’agricoltura. Nonostante la crisi, il 40% dei giovani agricoltori cerca di espandere la sua attività, il 78% punta al miglioramento dei prodotti e l’80% cerca nuovi canali commerciali tra e-commerce e mercati stranieri. Inoltre, anche per motivi anagrafici, i giovani hanno più dimestichezza sia con le lingue che con il web. In otto casi su dieci -ha aggiunto Scanavino - si connettono quotidianamente a Internet, mentre in 5 casi su dieci usano la rete e i social media per promuovere i propri prodotti e allargare la clientela”.

(Foto: Lellovski77, CC BY 2.5)
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