(Teleborsa) -
Finale con il segno più per le principali borse europee, eccezion fatta per Piazza Affari che si conferma la peggiore borsa del Vecchio Continente.
A pesare sul mercato italiano sono soprattutto le utilities. Nel frattempo sui mercati USA si muove in territorio negativo l'
indice S&P-500, che registra una flessione dello 0,20% mentre il Dow Jones resta sui massimi storici.
I mercati continuano a festeggiare la
vittoria di Trump alle elezioni USA, in particolare le speranze sulle politiche per la crescita, mentre buone notizie giungono dal Giappone con i
sorprendenti dati del PIL. Segnali di debolezza, invece, sono arrivati con la
produzione di Eurolandia e
l'inflazione italiana.
L'
Euro / Dollaro USA registra un calo dell'1,23%, scontando un
rialzo sempre più probabile dei tassi USA a dicembre. Giornata negativa per l'
oro, che archivia la seduta a 1.217,6 dollari l'oncia, con una flessione dello 0,82%. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-1,8%), che ha toccato 42,63 dollari per barile.
Sale lo
spread,
attestandosi a 178 punti base, con un incremento di 5 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,11%.
Nello scenario borsistico europeo si muove in modesto rialzo
Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,24%, bilancio positivo per
Londra, che vanta un progresso dello 0,34%, tonica
Parigi, che registra una plusvalenza dello 0,58%.
Scambi in ribasso per la Borsa di Milano, che accusa una flessione dello 0,75% sul
FTSE MIB; vendite diffuse sul
FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 18.289 punti. Poco sotto la parità il
FTSE Italia Mid Cap (-0,4%), come il FTSE Italia Star (-0,5%).
In Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,79 miliardi di euro, restando invariato rispetto alla seduta precedente; i contratti si sono attestati a 344.569, rispetto ai precedenti 343.648, mentre i volumi scambiati sono passati da 1,18 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,33 miliardi.
A fronte dei 216 titoli trattati, 120 azioni hanno chiuso in ribasso. Per contro 82 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 14 azioni del listino italiano.
Buona la performance a Milano dei comparti
Costruzioni (+2,80%),
Chimico (+1,96%) e
Materie prime (+1,83%). Tra i peggiori della lista di Milano, in maggior calo i comparti
Petrolifero (-2,35%),
Telecomunicazioni (-2,16%) e
Utility (-1,64%).
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo
Banca MPS (+11,43%) dopo una sospensione per eccesso di rialzo,
Exor (+3,23%) che si avvantaggia dei
giudizi positivi degli analisti,
Buzzi Unicem (+3,12%) e
Unipol (+2,18%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Terna, che ha terminato le contrattazioni con un -3,75%. Pesante
Italgas, che segna una discesa di 3,66 punti percentuali. Seduta drammatica per
Saipem, che crolla del 3,58%. Sensibili perdite per
Atlantia, in calo del 2,83%.
Al Top tra le azioni italiane a
media capitalizzazione,
Salini Impregilo (+6,55%),
Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna (+3,77%) dopo i conti,
Cerved Information Solutions (+3,14%) e
CIR (+2,63%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
Anima Holding, che ha archiviato la seduta con un -5,11%. In apnea
Rai Way, che arretra del 3,69%. Tonfo di
Fincantieri, che mostra una caduta del 2,30%. Lettera su
Safilo, che registra un importante calo del 2,29%.