Facebook Pixel
Milano 18-apr
0 0,00%
Nasdaq 18-apr
17.394,31 -0,57%
Dow Jones 18-apr
37.775,38 +0,06%
Londra 18-apr
7.877,05 +0,37%
Francoforte 18-apr
17.837,4 +0,38%

Olio d'oliva: nel 2016 produzione dimezzata

Lo rivela un rapporto di Ismea-Unaprol sulle previsioni produttive 2016.Tendenze rialziste sui prezzi

Economia
Olio d'oliva: nel 2016 produzione dimezzata
(Teleborsa) - Lo scandalo sull'extravergine, le discussioni sulle etichette hanno fatto tornare l'olio d'oliva alla ribalta.

Nel 2016, la produzione dell'oro italiano fiore all'occhiello del nostro Made in Italy, è dimezzata. Con i frantoi in piena attività si concretizzano le aspettative negative degli operatori. Ismea e Unaprol hanno, infatti, ridotto ulteriormente le previsioni produttive 2016 che, secondo i dati più recenti, si attestano a 243 mila tonnellate, circa la metà rispetto al dato dello scorso anno (oltre 474mila tonnellate la produzione del 2015)


"All'annata di scarica, strutturale dopo l'ottima produzione dello scorso anno che in alcune aree del Sud ha toccato livelli record, si sono purtroppo sommati gli effetti negativi di un clima decisamente avverso con bizzarre alternanze di caldo e freddo e piogge spesso inopportune", spiega il report Ismea-Unaprol.

Male il Sud, dove il -50% stimato ad oggi potrebbe risultare anche ottimistico: pesantemente in rosso tutti i bacini più importanti, come Puglia (-50%), Calabria (-53%) e Sicilia (-52%).

Al Centro la flessione è di poco superiore al 40% (Toscana -35%, Umbria -38%).

In controtendenza il Nord, pur nelle limitate dimensioni della sua produzione, che mostra invece una progressione rispetto allo scorso anno sia perché le condizioni climatiche non sono apparse tanto sfavorevoli quanto al Sud, sia perché avendo dei bacini produttivi più contenuti è stato più semplice il controllo e la difesa dalle malattie. Male, invece, la Liguria (-50%).

La reazione dei mercati non si è fatta attendere con tendenze rialziste dei prezzi che hanno portato in media gli extravergine a 5,52 euro al chilo a metà novembre, ma con la piazza di Bari già oltre i 5,70 euro al chilo, quando a settembre le trattative si sono chiuse su valori attorno a 3,80 euro al chilo.
Condividi
```