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Ricerca e Sviluppo, nel 2014 spesa aumenta a 22,3 miliardi di euro

Lo rivela l'ISTAT che spiega come nel 2014, l'incidenza percentuale della spesa R&S sul PIL risulta pari all'1,38%

Economia
Ricerca e Sviluppo, nel 2014 spesa aumenta a 22,3 miliardi di euro
(Teleborsa) - Se il Piano Industria 4.0, recentemente approvato dal Governo prevede investimenti automatici (super ammortamento, iper-ammortamento, credito d'imposta su Ricerca e Sviluppo ecc.) per il rilancio dell'industria, nel 2014, la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) intra-muros sostenuta dall'insieme dei settori esecutori (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e Università) ammonta a quasi 22,3 miliardi di euro.

Rispetto al 2013 (circa 21 miliardi di euro) la spesa aumenta sia in termini nominali (+6,2%) sia in termini reali (+5,3%). L'incidenza percentuale della spesa R&S intra-muros sul PIL risulta pari all'1,38%, in aumento rispetto al 2013 (+1,31%). E' quanto rivela l'ISTAT nel Report "Ricerca e Sviluppo in Italia".

Nel 2014 la spesa del settore privato (imprese e istituzioni non profit) è pari a circa 13 miliardi di euro, di cui la quasi totalità (12,3 miliardi) è sostenuta dalle imprese.

Il settore delle Università spende 6,3 miliardi di euro, quello delle istituzioni pubbliche sfiora i 3 miliardi. Rispetto al 2013 la spesa aumenta in tutti i settori, ma con differenze rilevanti tra il settore delle imprese, dove si registra un importante incremento (+7,5%), e quello delle istituzioni pubbliche caratterizzate da un aumento più modesto (+0,8%).

Cresce il contributo del settore privato, che passa dal 57,7% del 2013 al 58,3% del 2014. In particolare, il settore delle imprese, singolarmente considerato, contribuisce per il 55,4% alla spesa complessiva (+0,7 punti percentuali rispetto all'anno precedente). Diminuisce invece il contributo delle istituzioni pubbliche (dal 14,% al 13,3%), mentre resta pressoché stazionario quello delle Università (dal 28,3% al 28,4%).

Nel 2014 la spesa in R&S è finanziata prevalentemente dal settore privato (imprese e istituzioni non profit) che contribuisce per il 48,8% (circa 10,9 miliardi). Segue il settore delle istituzioni pubbliche con il 40,8% della spesa (9,1 miliardi) e i finanziatori stranieri (imprese, istituzioni pubbliche o università estere) che partecipano al 9,3% della spesa (poco meno di 2,1 miliardi). Rispetto al 2013 aumenta la componente di finanziamento delle imprese nazionali, mentre si riduce il peso dei finanziamenti pubblici ed esteri.

Esaminando i flussi intersettoriali, l'autofinanziamento risulta la fonte principale. In particolare, le imprese ricevono da altre imprese una quota di finanziamento pari all'81,6% del totale della spesa, il settore pubblico si autofinanzia per l'88,4% mentre il settore privato non profit contribuisce per il 57,4% alla spesa sostenuta al suo interno. Rispetto al 2013, cresce la componente di autofinanziamento nelle imprese e nel settore pubblico, mentre si riduce nel non profit che rispetto all'anno precedente vede crescere la partecipazione del settore pubblico e dei soggetti esteri al finanziamento della R&S.




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