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Allarme Confcommercio, 'taccheggiate" due imprese su 3

L'impatto sui ricavi compreso in una forbice tra l'1% e il 5%

Economia
Allarme Confcommercio, 'taccheggiate" due imprese su 3
(Teleborsa) - Il 68% delle imprese del commercio al dettaglio dichiara di aver subito episodi di taccheggio nel 2016. E anche se il fenomeno è in leggera diminuzione (a dichiararlo sono il 6,1% delle imprese contro il 2,5% del 2015), aumenta del 10% l'incidenza negativa sui ricavi delle imprese (da 4,7% nel 2015 a 5,2% nel 2016). In aumento anche il numero di imprese che hanno adottato misure per difendersi dal fenomeno (dal 48,3% al 52,6%).

Quanto all'identikit del taccheggiatore, per il 52% degli imprenditori intervistati si tratta di una donna di età compresa tra i 35 e i 64 anni, spesso madre di famiglia, ma aumentano le segnalazioni di taccheggiatori extracomunitari (12,4% contro l'11,9%). Questi, in sintesi, i principali risultati dell'indagine "L'impatto del taccheggio sulle imprese del commercio" realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia.

Quasi il 70% delle imprese del commercio al dettaglio, dunque, è stato vittima almeno una volta in passato di un episodio di taccheggio. Il fenomeno nel suo complesso appare sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente: da una parte è diminuita leggermente la percentuale delle imprese del commercio che dichiarano un aumento dei fenomeni di taccheggio nel proprio punto vendita, dall'altra è però aumentato il valore della merce rubata presso i negozi, con un maggiore impatto del fenomeno sui ricavi delle imprese. La percentuale delle imprese che nel 2016 segnalano un aumento del fenomeno del taccheggio, inteso come "furto della merce esposta in vendita", è scesa al 23,3% contro il 30% del 2015.

Nel 2016 è emerso un peggioramento dell'impatto sui ricavi delle imprese del fenomeno del taccheggio che, nella maggior parte dei casi (il 75%) incide secondo una percentuale compresa tra l'1% ed il 5%, ma che registra, in media, un aumento del 10% passando da un'incidenza sui ricavi del 4,7% del 2015 al 5,2% del 2016.

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