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PA, per i sindacati il rinnovo contrattuale non risolve nulla

“Non si comprende per quale motivo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – quando si tratta di adeguare gli stipendi pubblici vi debbano essere difficoltà infinite”

Economia, Scuola, Welfare
PA, per i sindacati il rinnovo contrattuale non risolve nulla
(Teleborsa) - L’accordo sul rinnovo del contratto del pubblico impiego è in dirittura d’arrivo: per domani sono convocati i leader dei sindacati maggiori. Le ultime notizie indirizzano la trattativa verso un compromesso per lo sblocco dell'accordo quadro sui rinnovi nel pubblico impiego. Una delle ipotesi, da quanto si apprende, consiste nel far saltare gli aggettivi che nella bozza di intesa accompagnano l'indicazione sull'incremento contrattuale di 85 euro: non sarebbero più "medi" e "non inferiori a", ovvero minimi. Si assiste all'ennesimo rimando dopo aver raggiunto, poi, solo un accordo di massima utile a ottenere, peraltro, degli incrementi stipendiali ridicoli. Nella migliore delle ipotesi, i dipendenti pubblici dovranno attendere un tempo ancora indefinito: potrebbero passare anni, infatti, prima di vederli acquisiti a regime.

“Non si comprende per quale motivo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – quando si tratta di adeguare gli stipendi pubblici vi debbano essere difficoltà infinite”. Per i metalmeccanici, infatti, fino al 2019 è previsto il “recupero del 100% dell'inflazione per tutta la durata del contratto e riconoscimento pieno degli scatti di anzianità”. Questo significa che a tutti i lavoratori di comparto “verrà riconosciuta l'inflazione con gli aumenti del contratto nazionale. Verrà calcolata ex post, ovvero dopo che a maggio sarà reso noto dall'Istat il valore dell'Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo), nella busta paga di giugno sarà erogato l'aumento dell'anno precedente. Per quelli dei comparti pubblici, invece, non se ne parla: qualora, invece, la Funzione Pubblica volesse proseguire sulla strada intrapresa, allora vorrà dire che sarà sepolto dai ricorsi. I lavoratori pubblici hanno, infatti, pieno diritto a ricevere uno stipendio equo, giusto e allineato al costo della vita, come previsto, costituzionalmente, in tutti i Paesi moderni dove il rinnovo di contratto non può prescindere dal riferirsi all’Ipca, l’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi UE.”
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