(Teleborsa) -
Il petrolio prosegue ancora in rally sui mercati internazionali, dopo il
sì al taglio della produzione, deciso dall'OPEC ieri a Vienna. Nel primo pomeriggio, in concomitanza con l'avvio dei mercati americani, la qualità di greggio statunitense
Light Crude segna un incremento del 2,81% a
50,83 dollari al barile, mentre il Brent quota 52,71 dollari.
L'OPEC a Vienna ha deciso di tagliare la produzione di 1,2 milioni di barili a 32,5 milioni di barili al giorno, effettuando il primo taglio dal 2008. Si tratta di una decisione storica, finalizzata a riportare "definitivamente in equilibrio il mercato riducendo l'accumulo di scorte", come ha dichiarato il Presidente del cartello,
Mohammed Bin Saleh Al-Sada.
Ad innescare questa grande euforia non è il taglio in sé, quanto la coralità di questa intesa: assieme ai membri del cartello
anche la Russia si è impegnata a ridurre la produzione di circa 600 mila barili.
Intanto, sui mercati internazionali,
i titoli oil si sono letteralmente infiammati, con
Chevron che avanza del 2% ed
Exxon Mobil dell'1%. Il taglio non avvantaggerà solo le major petrolifere, in grado di reggere meglio l'onda d'urto del calo registrato quest'anno dalle quotazioni petrolifere,
ma soprattutto i titoli delle società operanti nello shale oil, che hanno un costo marginale di produzione più elevato:
Whiting Petroleum ad esempio vola del 5%,
Devon Energy dell'1,9%
EOG Resources del 2,77% e
Chesapeake Energy del 3,81%.