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Referendum costituzionale: alle 12 aveva votato circa il 20% degli italiani

I primi dati sull'affluenza diffusi dal Viminale. Seggi aperti fino alle 23. Poi subito scrutinio e risultati. Timori per la reazione dei mercati in caso di vittoria dei NO. Ma Brexit e Trump insegnano

Politica
Referendum costituzionale: alle 12 aveva votato circa il 20% degli italiani
(Teleborsa) - Quasi il 20 per cento degli aventi diritto al voto alle 12 si era già recato ai seggi. I dati diffusi dal Ministero dell'Interno riguardano 5.946 sezioni su 7.998, con una percentuale di partecipazione al Referendum del 19,97 per cento. Trattandosi di una consultazione costituzionale non è prevista la necessità di quorum di affluenza minima previsto invece per i Referendum abrogativi.

Le operazioni di voto in tutta Italia sono regolarmente cominciate alle 7,00 e si protrarranno fino alle 23. Subito dopo la chiusura dei seggi lo scrutinio delle schede e i risultati. Trattandosi di una scheda dal semplice quesito SI/NO non è prevista certo una lunga attesa per conoscere la decisione degli italiani sul nuovo Senato e sulle altre questioni costituzionali previste dalla Riforma proposta dal Premier Matteo Renzo e dalla coalizione di Governo che lo sostiene.

E' stata una campagna elettorale durissima, dai toni molto accesi e non sono mancate fino all'ultimo accuse e polemiche reciproche da parte di tutti gli schieramenti. Soprattutto per le violazioni del tradizionale "silenzio elettorale" previsto dalla legge a partire dalla mezzanotte del venerdì, in particolare gli interventi sui social, soprattutto su Facebook.

In ballo non c'è soltanto la Riforma che modifica compiti e composizione del Senato, decretando la parola fine al bicameralismo paritario, le competenze di Stato e Regioni e l'elezione del Presidente della Repubblica. Dai SI e dai NO dipendono anche la tenuta del Governo e l'assetto del quadro politico.

E forte è l'attenzione alla reazione dei mercati, che analisti e non prevedono negativa in caso di bocciatura. Ma attenzione. Brexit ed elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti dovrebbero invitare alla prudenza, non dando niente per scontato.
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