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Zona Euro, crescita record su 11 mesi

A novembre l’Indice Markit PMI della Produzione Composita nell'Eurozona finale si è posizionato su 53,9 punti

Economia, Finanza, Macroeconomia
Zona Euro, crescita record su 11 mesi
(Teleborsa) - A novembre, il tasso di espansione economica dell'Eurozona è accelerato, toccando il record dell’anno, come evidenziato dall’Indice Markit PMI della Produzione Composita nell'Eurozona finale posizionatasi su 53,9 punti. Tale valore è stato appena inferiore alla precedente stima flash di 54,1, pur mantenendo un record da dicembre 2015.

La crescita della produzione manifatturiera è leggermente rallentata rispetto a ottobre, registrando comunque una crescita poco più rapida dell’attività terziaria. I servizi hanno a loro volta indicato l’espansione più veloce in 11 mesi.

I tassi di incremento più forti si sono avuti in Irlanda (55,5 punti) e Spagna (55,2), entrambe con crescite accelerate (rispettivamente al record su tre e cinque mesi). La Germania (55 dai 54,9 della stima flash), comunque, grazie alla sua dimensione economica, è la nazione che ha maggiormente contribuito, con tassi di incremento variati di poco rispetto a ottobre. Registrando un miglioramento rispetto ai deboli incrementi avutisi a settembre e ottobre, l’Italia (53,4) ha segnato un record di crescita su nove mesi. Nel frattempo in Francia (51,4 dai 52,3 della stima flash), il rallentamento del settore manifatturiero ha causato una scivolata dell’indice al valore più debole da luglio.

A spingere in avanti l’espansione della produzione dell'Eurozona è stata l’altrettanta accelerazione dell’entrata dei nuovi ordini. Il tasso di crescita dei nuovi ordini è stato anche il migliore dell’anno, con incrementi registrati nelle quattro nazioni principali e in Irlanda. Il rialzo della domanda ha messo sotto pressione le capacità produttive, causando il più rapido accumulo di commesse inevase da maggio 2011. A sua volta, tale incremento ha incoraggiato le aziende ad assumere, segnando il venticiquesimo mese consecutivo di aumento dei livelli occupazionali. Oltretutto, il tasso di incremento raggiunto è stato uno dei migliori degli ultimi cinque anni e mezzo.

Diffuso anche il PMI servizi. L’espansione dell’economia terziaria dell'Eurozona è accelerata al record su 11 mesi nel mese di novembre, spinta dal più consistente aumento di nuovi ordini da gennaio. L’ottimismo tuttavia è leggermente diminuito rispetto agli alti valori di ottobre, segnando un valore inferiore alla media di lungo termine. L’Indice Markit PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona finale ha indicato 53,8 punti, in discesa rispetto alla precedente stima flash di 54,1, pur rimanendo superiore alla soglia di non cambiamento di 50 per il quarantesimo mese consecutivo.

Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha detto:“Il PMI dell'Eurozona ha indicato a novembre una maggiore espansione economica. Tale miglioramento è sufficiente a segnalare nel quarto trimestre un’accelerazione della crescita del PIL dello 0,4%. Anche le previsioni di chiusura trimestre sembrano promettenti. Le aziende, anziché preoccuparsi dei rischi politici, sembra che stiano ingranando la marcia per crescere ulteriormente. I livelli occupazionali stanno aumentando ad uno dei tassi più rapidi degli ultimi cinque anni. A stuzzicare l’appetito di nuove assunzioni nelle aziende del settore è stato l’ulteriore accumulo di lavoro inevaso, che ha registrato il maggior aumento degli ultimi cinque anni e mezzo. L’euro più debole sembra alimentare la più rapida crescita delle esportazioni nel settore manifatturiero, sebbene anche le aziende del terziario stanno beneficiando di una più forte espansione. Ciò suggerisce che anche la domanda interna sta migliorando. I più rapidi tassi di espansione sono stati ben accolti specialmente in Spagna e in Italia, dove le indagini hanno indicato una crescita del PIL del quarto trimestre rispettivamente dello 0,7% e 0,2%. In Germania, vista la stabilità della crescita, il PMI del quarto trimestre è rimasto in linea con un’espansione del PIL dello 0,5%, mentre la Francia sta registrando un più modesto 0,2-0,3%. Difficilmente i segnali di una crescita stabile nel quarto trimestre e le previsioni di incremento delle pressioni inflazionistiche dissuaderanno la BCE dall'estendere il programma di quantitative easing nel prossimo incontro di dicembre. Ma se continueranno i vantaggi che in questo momento l'Eurozona sta avendo soprattutto per l’euro più debole, gli stimoli potrebbero ridursi prima del previsto.”
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