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Referendum costituzionale, netta vittoria del NO. Renzi si dimette - [video]

Il Premier si dimette e non attende i risultati definitivi: "Il popolo ha parlato in modo inequivocabile e netto". NO al 59,3% SI al 40,7%, affluenza al 68,48%

Politica
Referendum costituzionale, netta vittoria del NO. Renzi si dimette - [video]
(Teleborsa) - Il Referendum costituzionale si chiude con una sonora bocciatura della riforma. Elevata anche l'affluenza: secondo gli ultimi dati dell Ministero dell'Interno, il tasso di partecipazione è stato pari al 65,47%.

In base ai dati definitivi, il NO si è attestato al 59,11% ed il SI al 40,89%. Una vittoria schiacciante del NO, ma già i primi exit poll davano un risultato nettissimo.

Il Premier Matteo Renzi, che aveva già preannunciato un commento attorno alla mezzanotte non ha potuto che prendere atto della sconfitta, della riforma e sua personale, e non ha esitato a dimettersi come più volte promesso. "Il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile, chiaro e netto", ha detto Renzi, aggiungendo: "Nel pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le dimissioni". Grande la commozione della sua uscita di scena assieme alla moglie Agnese.




A risultati certi è arrivato anche il commento del leader dei Cinquestelle Beppe Grillo "Addio Renzi" ha detto, sollecitando un immediato "ritorno al voto" con "la legge che c'è già", l'Italicum.

Sui primi dati erano già arrivati i commenti di alcuni sostenitori del fronte del NO. Matteo Salvini (Lega) ha parlato di "sconfitta dei poteri forti" ed ha ricordato la promessa di Renzi di dimettersi. Anche Renato Brunetta (Fi) non ha voluto attendere risultati più stabili e certi ed ha parlato di "grande vittoria della democrazia", sollecitando il Premier a dimettersi, al pari del collega leghista.

E' stata una campagna elettorale durissima, dai toni molto accesi e non sono mancate fino all'ultimo accuse e polemiche reciproche da parte di tutti gli schieramenti. Soprattutto per le violazioni del tradizionale "silenzio elettorale" previsto dalla legge a partire dalla mezzanotte del venerdì, in particolare gli interventi sui social, soprattutto su Facebook.

In ballo non c'è soltanto la Riforma che modifica compiti e composizione del Senato, decretando la parola fine al bicameralismo paritario, le competenze di Stato e Regioni e l'elezione del Presidente della Repubblica. Dai SI e dai NO dipendono anche la tenuta del Governo e l'assetto del quadro politico.

Nella notte sono giunte già le prime reazioni dei mercati: le borse asiatiche viaggiano in territorio negativo e l'euro ha accusato un evidente deprezzamento, nel timore che il "caso Italia" possa rappresentare la goccia che farà disgregare l'euro.







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