(Teleborsa) -
Il petrolio torna sotto i riflettori, dopo la recente
decisione dell'OPEC di tagliare l'offerta. Stavolta, al tavolo delle trattative voi saranno anche i
membri "esterni" al cartello, rappresentativi di almeno la metà dell'output mondiale.
In realtà,
il meeting è slittato di un giorno a sabato 10 dicembre 2016, a Vienna, per decidere quali quote di riduzione applicare ai membri esteri al cartello dei produttori.
Parteciperà anche il ministro russo Alexander Novak.
L'obiettivo è quello di concludere almeno un
accordo con la Russia, per implementare il taglio di 1,2 milioni di barili deciso la scorsa settimana, in cui si contava anche la Russia ed altri membri fuori dall'OPEC. Informalmente, si parla di una
riduzione di 600 mila barili per i Paesi terzi, di cui 300 mila sono a carico di Mosca.
Proprio a causa di queste tensioni,
il prezzo del petrolio continua a correggere dai massimi, con il
Light crude che cede l'1,14% a 51,2 dollari al barile ed il
Brent in calo dello 0,64% a 54,59 dollari.