(Teleborsa) -
Arriva l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei prodotti lattiero-caseari, con l'Italia che si fa pioniera di questa nuova forma di trasparenza, per proteggere il Made in Italy ed i consumatori.
Secondo l'associazione degli agricoltori
Coldiretti, l'indicazione della provenienza del latte in etichetta è
necessario per il 96% degli italiani, che lo ritengono un elemento rilevante di trasparenza per fare scelte di acquisto consapevoli.
La nuova etichetta è prevista da un decreto firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, dopo il via libera comunitario e il parere positivo delle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato e l'intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni.
“Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con
3 cartoni su 4 di latte a lunga conservazione venduti in Italia che
sono stranieri, cosi come la
metà delle mozzarelle fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero.
L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti, che sottolinea: "1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, burro formaggi e yogurt che è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore".
Come saranno le etichette? Le diciture utilizzate saranno le seguenti:
"Paese di mungitura" e
"Paese di condizionamento o trasformazione" e, se identici, la sola dicitura
"ORIGINE DEL LATTE: ITALIA". Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono all'estero si potranno trovare le diciture:
"latte di Paesi UE" se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; "latte condizionato o trasformato in Paesi UE" se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei;
"Paesi non UE" se il latte sarà di Paesi terzi.