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Consultazioni Quirinale, Mattarella alle prese con i "piccoli". Domani voce ai grandi partiti

Secondo giorno di consultazioni per il Presidente Sergio Mattarella: sentiti i partiti più piccoli; domani è il turno di Forza Italia, Pd e M5S

Politica
Consultazioni Quirinale, Mattarella alle prese con i "piccoli". Domani voce ai grandi partiti
(Teleborsa) - Giornate intense per il Presidente, Sergio Mattarella, al lavoro per formare un nuovo governo, dopo le dimissioni di Matteo Renzi per il fallimento al Referendum. Dopo aver aperto ieri le consultazioni incontrando i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Capo dello Stato ascolta ora i leader dei vari schieramenti politici.

Oggi è il turno dei piccoli partiti, quelli numericamente più limitati: il giro di consultazioni è iniziato stamattina con IdV, che si è detto favorevole ad un governo di unità nazionale per fare la riforma elettorale e poi andare a nuove elezioni. E' venuto poi il turno di Si-Sel e del Gruppo Misto che hanno espresso la preferenza verso elezioni immediate, riaffermando il rispetto per la volontà popolare al referendum. Per il voto subito si è espressa anche Giorgia Meloni di FdI.

Svp denuncia che votare con l'Italicum è "impraticabile" e sollecita una immediata modifica della legge e, a seguire, nuove elezioni. A favore di una modifica "prima" della legge elettorale si sono espressi anche Pippo Civati di Alternativa Libera, Gal, Flavio Tosi di Fare e Guglielmo Vaccaro di Idea.

L'idea di un Governo di scopo piace a Riccardo Nencini di Psi, mentre Rocco Buttiglione di Udc si focalizza sulla necessità di cambiare la legge in senso maggioritario.

Domani sarà la volta dei partiti di maggior peso: Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

Le ipotesi al vaglio del Capo dello Stato, che vorrebbe concludere entro lunedì 12 dicembre, sarebbero tre: un Renzi bis; un Governo a obiettivi sotto la regia del Ministro Padoan; un Governo che possa essere arrivare a scadenza naturale della legislatura, nel 2018, capitanato dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oppure dal Presidente del Senato Pietro Grasso.

Il Presidente Mattarella è alla ricerca di un governo che possa modificare la legge elettorale. Legge che, oltretutto, il prossimo 24 gennaio dovrà passare sotto le forche caudine della Corte Costituzionale. I giudici della Consulta dovranno, infatti, pronunciarsi sulla costituzionalità o meno di quel tanto contestato "Italicum", tra l'altro "confezionato" solo per l'elezione della Camera dei Deputati, avendo considerato il Senato ormai "superato" dalla Riforma. Riforma appunto clamorosamente bocciata dal voto popolare dei giorni scorsi.


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