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Mattarella: il Paese ha bisogno in breve tempo di Governo nel pieno delle funzioni

Il Capo dello Stato si riserva di decidere. Sottolinea l'esigenza di una legge elettorale armonica per le 2 Camere e ricorda le numerose emergenze e scadenze internazionali

Politica
Mattarella: il Paese ha bisogno in breve tempo di Governo nel pieno delle funzioni
(Teleborsa) -

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conclude le consultazioni e in un breve discorso annuncia che, riservandosi di valutare sul nuovo Premier, il Paese ha bisogno in tempi brevi di un Governo nel pieno delle funzioni e di una legge elettorale armonica per Camera e Senato. Il Capo dello Stato sottolinea la necessità di affrontare le molte emergenze, prima fra tutte il sostegno alle popolazioni colpite dai terremoti dell'agosto e dell'ottobre scorsi, nazionali e internazionali. Sergio Mattarella, dunque, di fatto, salvo sempre possibili sorprese, esclude nuove elezioni in poco tempo.



Si preannunciano così tempi non brevi per il voto, comunque richiesto in un modo o nell'altro da tutte le forze politiche. Sarà molto probabilmente un Governo, seppur senza Matteo Renzi alla guida, forte della stessa maggioranza che lo ha per lungo tempo sostenuto. La scelta di Mattarella dovrebbe comunque avvenire entro la giornata di domenica 11 dicembre, vale a dire domani. E' infatti opportuna una risposta in tempi brevi per l'esplosione del caso MPS dopo che la BCE si è espressa negativamente sulla proroga dell'aumento di capitale.

Dopo aver aperto le consultazioni giovedì 8 dicembre, incontrando i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Capo dello Stato aveva avviato l'ascolto dei leader dei vari schieramenti politici.

Oggi sabato 10 è stato il turno dei grandi schieramenti politici (Forza Italia, M5S e Pd). Puntuale alle 16 la delegazione di Forza Italia (Berlusconi, Romani e Brunetta) è stata ricevuta dal Capo dello Stato. Berlusconi ha ribadito la piena fiducia a Mattarella, la contrarietà a "larghe intese" e una rapida legge elettorale ampiamente condivisa, mentre M5S ha confermato la richiesta di elezioni subito dopo il pronunciamento della Consulta del prossimo 24 gennaio. Ultima a esser ricevuta al Quirinale, la delegazione Pd.

Il capogruppo al Senato Luigi Zanda ha
dichiarato: "Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale e abbiamo quindi assicurato a Mattarella tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che egli riterrà più opportuno". In altre parole, palla al capo dello Stato.

Dal mattino 11 erano stati ascoltati Si-Sel e Ala di Denis Verdini. Poi era stata la volta Ncd di Angelino Alfano. Da Sel era giunto al Capo dello Stato un secco NO all'ipotesi di incarico di Premier per il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, chiedendo un "Governo di scopo" per rapida legge elettorale e al più presto nuove elezioni. Parere opposto quello di Denis Verdini di Ala.

Il Ministro dell'Interno e leader NCD Angelino Alfano, che non aveva spinto per il voto immediato, annuncia disponibilità a un Governo ampio che affronti subito la legge elettorale, anche con un possibile reincarico a Renzi. "Siamo per un Governo vero che affronti seriamente tutte le emergenze. Piena fiducia in Mattarella".

Venerdi (ieri, n.d.r.) Mattarella aveva consultato i "piccoli" partiti, quelli numericamente più limitati: il giro di consultazioni era iniziato con IdV, che si era detto favorevole ad un governo di unità nazionale per fare la riforma elettorale e poi andare a nuove elezioni. Per il voto subito si era espressa anche Giorgia Meloni di FdI.

Svp denunciava che votare con l'Italicum è "impraticabile", sollecitando una immediata modifica della legge e, a seguire, nuove elezioni. A favore di una modifica "prima" della legge elettorale si erano espressi anche Pippo Civati di Alternativa Libera, Gal, Flavio Tosi di Fare e Guglielmo Vaccaro di Idea.

L'idea di un Governo di scopo piace a Riccardo Nencini di Psi, mentre Rocco Buttiglione di Udc si focalizza sulla necessità di cambiare la legge in senso maggioritario.

Le ipotesi al vaglio del Capo dello Stato, che vorrebbe concludere entro lunedì 12 dicembre, sarebbero tre: un Renzi bis; un Governo a obiettivi sotto la regia del Ministro Padoan; un Governo che possa arrivare a scadenza naturale della legislatura, nel 2018, capitanato dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oppure dal Presidente del Senato Pietro Grasso.

In realtà, l'ipotesi Gentiloni sembrerebbe la più quotata dopo lo scoppio della crisi MPS, anche se nelle ultime ore avrebbe ripreso quota l'ipotesi di un rinvio del Governo Renzi alle Camere. Benché Renzi continui a ribadire il proprio NO.

Il Presidente Mattarella, ricordiamo, è innanzi tutto alla ricerca di un Governo che possa modificare la legge elettorale. Legge che, oltretutto, il prossimo 24 gennaio dovrà passare sotto le forche caudine della Corte Costituzionale. I giudici della Consulta dovranno, infatti, pronunciarsi sulla costituzionalità o meno di quel tanto contestato "Italicum", tra l'altro "confezionato" solo per l'elezione della Camera dei Deputati, avendo considerato il Senato ormai "superato" dalla Riforma. Riforma appunto clamorosamente bocciata dal voto popolare dei giorni scorsi.


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