(Teleborsa) - Ancora sangue terroristico in Turchia.
L'esplosione di un bus all'esterno dell'università di Erciyes nella provincia di Kayseri, nel centro del Paese, ha provocato almeno 13 morti e feriti, ma non è ancora possibile un bilancio più preciso dell'attentato. A bordo viaggiavano civili e militari che stavano raggiungendo le proprie famiglie per i permessi di fine settimana.
L'esplosione, secondo quanto riferito dai media locali,
sarebbe stata provocata da un'autobomba condotta da un kamikaze vicino a una fermata degli autobus. Entrambi i mezzi sono stato completamente distrutti.
L'attentatore ha inseguito il bus con l'auto per oltre un chilometro. Poi lo ha affiancato provocando l'esplosione.Kayseri, città con oltre un milioni di abitanti nella Cappadocia, al centro della Turchia, è un importante centro industriale, conosciuto fino a oggi come una città tranquilla, non toccata dagli episodi di violenza terroristica che nel 2016 hanno insanguinato buona parte del Paese.
Per questo attentato,, come per gli episodi più recenti tra cui quello del 10 dicembre scorso a istanbul, i
l Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha puntato il dito sul Pkk: "Non ci sono dubbi" ha detto, "se credono di spaventarci si sbagliano, pagheranno molto duramente".
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