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Istruzione: Presidi pochi e mal pagati. Miur annuncia concorso

Pacifico Presidente Anief: "C'é urgenza, altrimenti 2017 con altre centinai e di scuole in reggenza"

Scuola, Welfare
Istruzione: Presidi pochi e mal pagati. Miur annuncia concorso
(Teleborsa) - C’è pure il concorso per Dirigenti scolastici nell’Atto di indirizzo pubblicato dal Ministro dell’Istruzione dove sono stati elencati gli obiettivi prioritari del prossimo anno. Nel 2016 circa 1.300 scuole sono state affidate in reggenza a capi d’istituto già titolari di altre scuole che, in questo modo, arrivano a gestire contemporaneamente 10-15 plessi. È una situazione davvero insostenibile che con i pensionamenti potrebbe aggravarsi ulteriormente. Non va meglio dal punto di vista stipendiale: la stessa reggenza viene pagata tra 200-300 euro netti al mese che si sommano a buste paga dimezzate rispetto agli altri dirigenti pubblici. Questi ultimi, però, non hanno le enormi responsabilità che gravano sui presidi, ad iniziare dal numero di persone che hanno da gestire.

"Le nostre scuole, con i loro studenti, docenti e unità di personale Ata - ha commentato Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief e Segretario confederale Cisal - non possono continuare a vivere nell’emergenza e con il dirigente costretto a girare come una trottola per i vari plessi da gestire, sempre a tamponare le emergenze. Inoltre, riteniamo che anche nell’Area V del comparto dirigenziale si debba applicare un congruo aumento stipendiale".

"Nell’atto di indirizzo pubblicato dal Ministro dell’istruzione, Valeria Fedeli, - ha aggiunto Pacifico - è stato indicato, tra gli obiettivi prioritari del 2017, il concorso per Dirigenti scolastici: evidentemente, il nuovo titolare del Miur sa bene in quali condizioni versano le dirigenze scolastiche italiane. È una situazione davvero insostenibile che, il prossimo anno, con il pensionamento, potrebbe aggravarsi ulteriormente. Pertanto, il concorso è necessario che venga bandito già dai primi giorni del 2017, altrimenti non ci saranno i tempi utili e tecnici per immettere in ruolo i vincitori con l’inizio delle lezioni di settembre 2017. E in tal caso, purtroppo, dovranno essere create altre centinaia di reggenze che diventeranno quasi 2 mila".

La situazione è grave, anche dal punto di vista degli stipendi, poiché, infatti, la stessa reggenza viene pagata tra 200-300 euro netti al mese. Si tratta di una vera inezia, se si pensa alle enormi responsabilità che gravano su un Dirigente scolastico che prende in carico un ulteriore istituto autonomo. In generale, infatti, secondo le stime dell’Anief, presentate anche nel corso del secondo Congresso nazionale, i Dirigenti scolastici guadagnano 57 mila euro lordi all’anno, i dirigenti amministrativi della Pubblica Amministrazione 100 mila euro, i dirigenti del settore privato in media 107 mila euro.

Differenze, davvero sensibili, che diventano paradossali quando si fa un confronto sul lavoro che svolgono: il Capo d’istituto ha, infatti, alle proprie dipendenze in media almeno cento persone, tra docenti e amministrativi, mentre un dirigente amministrativo ha mediamente da gestire meno di dieci impiegati. Il Dirigente scolastico, inoltre, amministra un migliaio di studenti, anche iscritti a settori scolastici diversi, e ne ha la responsabilità civile. Per non parlare del fatto che le sue responsabilità si estendono anche alla sicurezza degli edifici scolastici, alla gestione previdenziale, alla trasparenza dei siti web.

Per Marcello Pacifico "bisogna assolutamente porre fine al problema delle reggenze e del concorso per dirigenti che continua a essere rimandato; senza nuovi presidi, infatti, una scuola su tre l’anno prossimo inizierà le lezioni con il preside impegnato su più fronti, sempre a tamponare le emergenze. Le nostre scuole, con i loro studenti, docenti e unità di personale Ata, non possono continuare a vivere nell’emergenza andando così a peggiorare quanto accaduto quest’anno”.

"È da due anni - come sottolinea il Presidente Pacifico - che attendiamo il nuovo concorso per Dirigenti scolastici; ancora oggi, siamo fermi all’esame dei rilievi del Consiglio di Stato. In attesa del bando, che si spera dia la possibilità di partecipare anche ai docenti precari con cinque anni di servizio svolto (altrimenti partiranno i ricorsi), ci troviamo con nemmeno 7 mila presidi, mentre ne servirebbero 8.200. Intanto, con la scuola dell’autonomia e l’approvazione della Legge 107, le responsabilità e gli impegni dei dirigenti sono triplicati.



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