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Gentiloni risponde ai giornalisti su MPS e Mediaset

"Abbiamo fatto il giusto e sicuramente il necessario", ha specificato Gentiloni riferendosi alla banca senese mentre relativamente al capitolo Mediaset ha dichiarato: "non ci sono golden power da esercitare in questo settore"

Economia, Finanza, Politica
Gentiloni risponde ai giornalisti su MPS e Mediaset
(Teleborsa) - Continua a tenere banco il tema MPS, oggetto di domande da parte dei giornalisti al premier Paolo Gentiloni anche durante la conferenza stampa di fine anno tenutasi ieri, durata oltre tre ore.

Il presidente del Consiglio ha subito chiarito che il decreto salva-risparmio è stato approvato per la messa in sicurezza del risparmio e che la sua attuazione "sarà lunga e complicata, ma intanto abbiamo preso una decisione strategica e fondamentale". Relativamente al singolo caso di Banca MPS "abbiamo fatto il giusto e sicuramente il necessario", ha specificato Gentiloni, ricordando che "ora c'è un percorso di risanamento, un percorso lungo, un piano industriale che deve coinvolgere l'istituto".

Intanto, sempre ieri, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha chiesto maggiore trasparenza sui criteri di valutazione della Vigilanza BCE dopo la richiesta dell'Eurotower di portare a 8,8 miliardi la ricapitalizzazione di MPS.

Affrontato anche il capitolo Mediaset-Vivendi, sul quale sembra proprio che l'esecutivo non possa far niente. "Non ci sono golden power da esercitare in questo settore, semmai ci potrebbero essere in settori legati alla sicurezza nazionale che hanno a che fare con le telecomunicazioni, ma non è di questo che oggi si tratta". "Non è il governo che ha o vuole attivare strumenti; da questo punto di vista esistono in Italia diverse autorità di garanzia indipendenti che, se lo riterranno, potranno porsi il problema", ha aggiunto il premier facendo riferimento all'Agcom.

In particolare "l'esecutivo ha il diritto e il dovere di dire che si tratta di un settore per noi molto importante e che il fatto che questo sia oggetto di una scalata non ci lascia indifferenti, ma si tratta di una valutazione politica, che pesa quanto pesano le dichiarazioni politiche dei governi: un pochino".


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