(Teleborsa) -
C'è un inatteso peggioramento dei conti pubblici dell'Italia nel 3° trimestre.
Secondo l'ultima rilevazione dell'
Istat, il rapporto
deficit/PIL è stato pari al 2,1%, in lieve peggioramento (+0,1 punti percentuali)
rispetto allo stesso trimestre del 2015 e rispetto alle attese degli economisti.
Positivo il saldo primario della Pubblica Amministrazione (indebitamento al netto degli interessi passivi), con un’incidenza sul PIL
dell’1,7% (1,9% nel terzo trimestre del 2015). Il
saldo corrente è stato anch'esso positivo, con un’incidenza sul PIL dello 0,8% (1,5% nel terzo trimestre del 2015).
GIU' LE TASSE: CRESCONO REDDITI E CONSUMI
Scende la pressione fiscale, che si è attestata al 40,8%, segnando una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo ha beneficiato il
reddito disponibile delle famiglie consumatrici, aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i
consumi sono cresciuti dello 0,3%. La
propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
In presenza di un incremento congiunturale dello 0,2% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie,
il potere d’acquisto delle famiglie è aumentato ancora registrando un incremento dello 0,1%.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,7%, è risultata invariata rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 19,4%, è aumentato di 0,3 punti percentuali.