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Hacker attaccano senza successo i server della Difesa con i "segreti" degli F35. Forse russi

Intrusione nel giugno scorso. Per 7 mesi, tra il 2014 e il 2015, tecnici di Mosca si impadronirono di notizie riservate. Per Trump meglio i "pizzini"

Scienza e tecnologia
Hacker attaccano senza successo i server della Difesa con i "segreti" degli F35. Forse russi
(Teleborsa) - Incursione di hacker nei server dell'Aeronautica Militare probabilmente per "trafugare" notizie e documenti degli F35. E' accaduto nel giugno dello scorso anno. Gli "intrusi", probabilmente russi, potrebbero essere dello stesso gruppo "Apt28" che per sette mesi, dalla fine del 2014 a quasi la metà del 2015, riuscì a impadronirsi di una notevole mole di notizie riservate del Ministero della Difesa. E forse gli stessi protagonisti delle recenti incursioni negli Usa ai danni del partito democratico della Clinton durante la campagna per le presidenziali vinte a sorpresa da Donald Trump e di altre incursioni telematiche in diverse parti del mondo.

Pronta la risposta dei nostri specialisti che avrebbero immediatamente individuato l'attacco mettendo in atto i rimedi già pronti per questo genere di eventi. In sostanza si sarebbe trattato solo di un tentativo senza esito, come ha spiegato il Presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, che ha riferito quanto appreso sul caso dai vertici militari, ovvero che "la parte più sensibile delle informazioni, quella classificata, non è stata toccata.

"Possiamo dire senza timore - ha precisato il Senatore Latorre - che il nostro livello di sicurezza ha tenuto, impedendo un'offensiva che avrebbe potuto creare gravi conseguenze. Ma, proprio per questo, è evidente che i motivi di preoccupazione ci sono".

Da mesi, i migliori tecnici informatici della Difesa sono impegnati per capire cosa realmente sia accaduto. Si è trattato comunque di "incursioni molto rapide", obiettivi mirate, poche tracce. Proprio la tecnica in uso da parte del gruppo russo Apt28, peraltro non certo molto diversa da quella degli altri hacker di livello.

Nonostante gli accorgimenti sempre più sofisticati, i server possono in qualsiasi momento esser preda di intrusione. Non c'è nulla di assolutamente certo e gli indesiderati "accessi da remoto", per quanto difese sempre più aggiornate e tecnicamente ineccepibili si possan mettere in atto, sono realtà che deve essere accettata. Il "più bravo" è in ogni istante pronto ai blocchi di partenza, come uscisse dal cilindro di un grande mago prestidigitatore. La soluzione più sicura, in questo mondo più che globalmente informatizzato? Va a vedere che non sia poi quella dei "pizzini": "per le notizie riservate, mi servo solo dei bigliettini", ha di recente dichiarato il Presidente eletto Donald Trump! E di persona, davanti all'incredulo cronista di una tv Usa che lo intervistava.


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