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Abruzzo in ginocchio: Sos animali, agricoltura perde 100 milioni a settimana

Economia verso il tracollo, Confesercenti chiede lo stato di crisi

Economia
Abruzzo in ginocchio: Sos animali, agricoltura perde 100 milioni a settimana
(Teleborsa) - Un'ondata eccezionale di maltempo con una quantità di neve storica, mai vista negli ultimi 50 anni e una serie sismica mai registrata negli anni recenti. L'Italia è in ginocchio, Abruzzo in testa dove la situazione è sempre più grave.
Un quadro già drammatico da almeno una settimana per il maltempo, peggiorato dal sisma di ieri.

Imprenditori e i cittadini segnalano di essere bloccati da giorni a causa dell’eccezionale ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Regione. Neve e alluvioni hanno interrotto non solo l’agibilità delle vie di comunicazione, ma anche l’elettricità in molte zone, con enormi danni per i magazzini di merci deperibili e per gli animali negli allevamenti. Nelle principali città, inoltre, sono moltissimi i negozi che ormai sono inagibili a causa del gelo o delle esondazioni. L’economia del territorio è bloccata: tutto si è fermato, dai saldi – che valgono il 30% del fatturato dei negozianti, quest’anno perso per sempre – al commercio alimentare, per non parlare del turismo e delle altre attività produttive.

A lanciare l'allarme è Confesercenti che attraverso Massimo Vivoli, presidente nazionale dell'associazione, chiede che si intervenga subito e con misure straordinarie: “L’Abruzzo versa in condizioni estremamente difficili. Per questo la giunta di Confesercenti ha avviato un piano di finanziamento per garantire la disponibilità di credito a tasso zero alle PMI colpite, per una somma complessiva di 10 milioni di euro. Ma sono state avviate anche altre iniziative, come la distribuzione gratuita di pane e prodotti da forno da parte di Fiesa Assopanificatori Confesercenti Abruzzo. Dobbiamo, però, tutti impegnarci a fondo per sostenere una Regione che ha bisogno di urgenti interventi straordinari. Per questo chiediamo con forza di aprire lo stato di crisi: le imprese, in particolare le piccole, sono al collasso. Servono misure ad hoc ed indennizzi per le PMI del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato, per fermare il tracollo ed evitare l’annichilimento dell’economia regionale”.

Drammatica anche la situazione per l'agricoltura, con produzioni agricole falcidiate e allevamenti distrutti come denuncia la Cia-Agricoltori Italiani. Di questo passo, il settore primario sta perdendo circa 100 milioni di euro a settimana -tra danni alle coltivazioni e ai beni strumentali, perdite alla zootecnia e soprattutto mancata commercializzazione- in aree a fortissima vocazione rurale. Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio infatti “valgono” 5,8 miliardi di euro in termini di produzione agricola annua. E’ chiaro che siamo in una condizione di piena emergenza, ma la priorità in questo momento riguarda sicuramente gli allevamenti - spiega la Cia - con le stalle pericolanti o crollate tra il peso della neve e le nuove scosse, centinaia di animali morti o feriti e aziende isolate col bestiame al freddo e senza cibo per l’impossibilità di approvvigionamento mangimi.
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