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Bankitalia, l’economia italiana continua a crescere moderatamente

Il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9 per cento nel 2016. Crescerebbe attorno allo 0,9 per cento anche nell'anno in corso e all'1,1 sia nel 2018 sia nel 2019

Economia, Finanza
Bankitalia, l’economia italiana continua a crescere moderatamente
(Teleborsa) - Le condizioni dell’economia globale sono leggermente migliorate, ma effetti sfavorevoli potrebbero derivare dall'adozione e dalla diffusione di politiche di restrizione commerciale, scrive Bankitalia nel suo primo Bollettino economico mensile del 2017, specificando che l'economia italiana continua a crescere moderatamente. Secondo gli indicatori disponibili la ripresa dell’economia italiana è proseguita in autunno, seppure moderatamente, sospinta dal riavvio degli investimenti e dall'espansione della spesa delle famiglie. Nel terzo trimestre del 2016 l’occupazione totale si è stabilizzata; sono aumentati i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato. Nei mesi più recenti il credito al settore privato non finanziario ha continuato a espandersi, sebbene in misura modesta, con un aumento anche dei prestiti alle imprese.
Considerando l’andamento della produzione industriale, quello dei consumi elettrici e quello del trasporto merci, tutti in crescita, e gli indicatori di fiducia delle imprese, che si collocano su valori elevati, nel quarto trimestre del 2016 il PIL potrebbe essere aumentato a un ritmo valutabile attorno allo 0,2 per cento rispetto al periodo precedente.

Le previsioni indicano la prosecuzione della crescita nel prossimo triennio, sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera. Le proiezioni per l’economia italiana, aggiornate in base agli andamenti più recenti, indicano che in media il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9 per cento nel 2016 (su dati corretti per il numero di giornate lavorative); crescerebbe attorno allo 0,9 per cento anche nell'anno in corso e all'1,1 sia nel 2018 sia nel 2019. L’attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e, già dal 2017, dal graduale rafforzamento di quella estera. Il livello del PIL nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007. Il quadro economico presuppone che le condizioni del credito si mantengano distese e che non si interrompa la realizzazione del processo di riforma avviato negli ultimi anni.

Nel complesso gli esperti di Via Nazionale valutano che, rispetto a queste proiezioni, i rischi per la crescita siano ancora orientati prevalentemente al ribasso. I principali fattori di incertezza provengono, oltre che dalle condizioni finanziarie, dal contesto mondiale. È in particolare elevato il rischio che l’espansione dell’economia globale, rispetto a quanto incorporato nelle proiezioni, possa risentire del manifestarsi e del diffondersi di spinte protezionistiche, oltre che di possibili turbolenze nelle economie emergenti.
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