Facebook Pixel
Milano 22-apr
33.724,82 0,00%
Nasdaq 22-apr
17.210,88 +1,02%
Dow Jones 22-apr
38.239,98 +0,67%
Londra 22-apr
8.023,87 0,00%
Francoforte 22-apr
17.860,8 0,00%

Le donne marciano contro Trump: in 500 mila a Washington, ma non solo

Con il cappellino rosa sul capo, a milioni sono scese in piazza in tante città Usa e del mondo. Hillary Clinton ringrazia

Costume e società, Politica
Le donne marciano contro Trump: in 500 mila a Washington, ma non solo
(Teleborsa) - Una marcia "rosa", in cui non sono però mancati uomini e bambini, per protestare contro Donald Trump Presidente, pressoché in contemporanea con il suo insediamento alla Casa Bianca. In 500 mila sono accorse a Washington, ovviamente il cuore della protesta. Ma non solo, Con un cappellino rosa sul capo, le "donne" si sono riunite in quasi tutte le città degli Stati Uniti, in Europa, in Asia. Persino in Nuova Zelanda e in Australia.

Il discorso inaugurale del 45esimo Presidente Usa non ha fatto altro che imprimere vigore alla protesta, infiammando gli animi di quanti vedono nel Tycoon una intollellerabile minaccia per diritti faticosamente conquistati. Un discorso orgogliosamente populista, fortemente nazionalista, determinato a rompere da subito quanto realizzato da Barack Obama negli 8 anni della sua presidenza. Con quella sua firma di un ordine esecutivo per affossare l'Obamacare, la legge che garantisce la copertura sanitaria a tutti.

Una protesta che ha visto in prima fila tanti volti e nomi noti dello spettacolo, della cultura, dell'arte. A cominciare da Madonna, protagonista di uno show partito con lo slogan "La rivoluzione parte da qui, non abbiamo paura". Presto censurata dai network americani per la sua troppo eccitata veemenza. E la grande sconfitta di tutti i pronostici e delle speranze di molti americani, Hillary Clinton, che dice a gran voce rivolgendosi al mondo: "Grazie, state difendendo i nostri valori".

Protagoniste della protesta con la marcia di Washington le femministe di ogni età, a cominciare dalla 82enne Gloria Steinem per finire alle giovanissime poco più teen-ager, ad artisti come Madonna, attrici quali Scarlett Johansson e Charlize Theron, al regista Michael Moore che da oltre un anno aveva avvertito certo della vittoria di Trump.

La marcia nella Capitale americana è partita, con obbiettivo assolutamente pacifico, dopo una prima giornata di proteste anti-Trump anche violente, dove non sono mancati atti di violenza e di vandalismo, se pur sporadici, che hanno richiesto il deciso intervento delle forze di sicurezza. Mai era accaduto, se non almeno da oltre 100 anni, nel giorno dell'insediamento del nuovo Presidente. Tradizionalmente sempre riconosciuto come di tutti.

L'idea di "scendere" a Washington col berrettino rosa sul capo, che ha subito trovato consensi entusiasti addirittura nel mondo intero, è di Teresa Shook, una nonna delle Hawaii, inviperita e offesa dal sessismo del miliardario sempre tuttavia circondato da donne bellissime. Reo, ad avviso di molte, di aver gravemente, e non solo una volta, offeso imperdonabilmente proprio le donne. Almeno una parte consistente di esse, agguerrite nel reclamare e difendere i propri diritti faticosamente conquistati.

Ma non tutte sembrerebbero proprio d'accordo, soprattutto in America. A votare Trump Presidente non sono stati infatti solo gli uomini.



Condividi
```