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Legge elettorale, la Consulta decide oggi 25 gennaio sull'Italicum

La Corte Costituzionale ha deciso di comunicare il "verdetto" nella tarda mattinata sembra intorno alle 13

Politica
Legge elettorale, la Consulta decide oggi 25 gennaio sull'Italicum
(Teleborsa) - Chi pensava che il giorno X fosse arrivato rimarrà deluso. La Consulta ha deciso si rinviare di 24 ore, a mercoledì 25 gennaio, la decisione sulla legittimità della legge elettorale nota come Italicum. Probabilmente intorno alle 13.

L'annuncio è arrivato per bocca del segretario generale della Corte, Carlo Visconti al termine dell'udienza pubblica e poco dopo l'inizio della Camera di Consiglio. L'udienza pubblica è stata tenuta martedì 24 gennaio in una sala affollatissima.

La legge è arrivata fin sul tavolo della Consulta per presunti vizi di costituzionalità, sollevati da ben 5 ordinanze dei Tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova.

I presunti "vizi" sollevati in tempi diversi sono stati riuniti in un unico calendario dal Presidente della Corte costituzionale, Paolo Grosso e riguardano una serie di aspetti dell'Italicum: premio di maggioranza, ballottaggio, capolista bloccati, apparentamenti.

Per quanto riguarda il premio di maggioranza (340 seggi) riconosciuto a chi conquista almeno il 40% dei voti, viene contestata la metodologia di calcolo sui votanti e non sugli aventi diritto.

Quanto al premio per il ballottaggio, vengono contestati dai vari tribunali diversi aspetti: l'assenza di una soglia minima di votanti, la clausola di sbarramento alle liste che non hanno superato il 3%, il divieto di apparentamenti e coalizioni fra i due turni di votazione.

Gli altri vizi riguardano i capolista bloccati, laddove altri vengano scelti con preferenza, la facoltà dei capolista eletti in più collegi di scegliere il collegio in base a ragioni di opportunità personale e, infine, la clausola che l'Italicum si applicherà solo alla Camera, indipendentemente dall'esito del referendum costituzionale, che va ricordato è stato un flop della riforma voluta da Renzi.
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