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Ancora terremoto ad Amatrice: forte scossa all'alba di magnitudo 3,8

La scossa ha provocato il crollo della parete destra della Chiesa di Sant'Agostino già fortemente danneggiata. Le parole del Papa all'Angelus

Ambiente, Clima
Ancora terremoto ad Amatrice: forte scossa all'alba di magnitudo 3,8
(Teleborsa) - Il terremoto colpisce ancora Amatrice e provoca il crollo del muro di sinistra della Chiesa di Sant'Agostino già danneggiato sin dal sisma dello scorso agosto. La nuova forte scossa, di magnitudo 3.8, è stata alle 6,10. L'epicentro è stato calcolato ad un chilometro dalla cittadina e a una profondità di 6 chilometri. Oltre alla caduta del muro della Chiesa, si sono verificati ulteriori danni. Sono seguite poi altre scosse definite di assestamento, tutto con magnitudo inferiore a 3. Nessun danno alle persone, anche se un uomo di 52 dipendente del Comune di Montereale è morto a causa di un infarto provocato dalla paura e dal freddo.

Papa Francesco, al termine del consueto Angelus domenicale di Roma in piazza San Pietro, ha rinnovato la propria "vicinanza alle popolazioni dell'italia centrale che ancora soffrono le conseguenze del terremoto e delle difficili condizioni atmosferiche". Il Pontefice ha anche raccomandato: "Non manchi a questi nostri fratelli e sorelle il costante sostegno delle istituzioni e la comune solidarietà. E per favore, che qualsiasi tipo di burocrazia non li faccia aspettare e ulteriormente soffrire".

Dal Ministro Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, sono arrivate rassicurazioni proprio in questo senso: "Noi non faremo mancare un euro alle aree terremotate. Un euro non mancherà al vincolo di bilancio. Questo deve essere molto chiaro. Questa roba qua non si discute", ha sottolineato con enfasi partecipando al primo tavolo di lavoro all'assemblea degli amministratori del Pd a Rimini e confermando l'impegno del governo nell'assistenza delle zone colpite dal sisma.

"Sulla prevenzione e sulla difesa della vita non si discute - ha aggiunto Delrio - e sulle procedure d'urgenza si deve essere semplificatori al massimo: La catena deve partire dai Sindaci, dobbiamo tutti fare un pezzo di strada. Con massima trasparenza, dobbiamo metterci a sedere e guardare, sapendo che su questa strada è stato fatto molto. Noi abbiamo bisogno di non piangere più i nostri morti e non costruire più case che crollano".



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