Facebook Pixel
Milano 25-apr
0 0,00%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 25-apr
8.078,86 +0,48%
Francoforte 25-apr
17.917,28 -0,95%

In Italia la ripresa procede a ritmi moderati

Lo rivela la nota sulla congiuntura di gennaio pubblicata dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) che spiega "il 2017 si è aperto nel segno di una maggior incertezza"

Economia
In Italia la ripresa procede a ritmi moderati
(Teleborsa) - In Italia la ripresa procede a ritmi moderati.

Per il quarto trimestre 2016 si stima una crescita congiunturale del PIL dello 0,2% (+1% circa sul corrispondente periodo del 2015,) che implicherebbe un aumento dello 0,9% nell'anno appena concluso (+0,8% la previsione contenuta nel DPB). Lo rivela la Nota sulla congiuntura di gennaio 2017 pubblicata dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) che spiega: "il 2017 si è aperto nel segno di una maggior incertezza e per il primo trimestre è ipotizzabile una crescita congiunturale del PIL dello 0,1%(+0,7% circa sul corrispondente periodo del 2016). Su questa base, a fronte di una crescita acquisita di circa lo 0,4%, il conseguimento dell'obiettivo di una crescita annua dell'1% del PIL richiederebbe pertanto un'accelerazione della crescita con aumenti medi del PIL di circa lo 0,4% a partire dal secondo trimestre.

Le indicazioni relative al nostro Paese si inquadrano in un contesto mondiale in miglioramento (ultime previsioni FMI) e che sconta un'accelerazione della crescita USA grazie a politiche di bilancio più espansive. L'economia americana risulta peraltro anche un fattore di preoccupazione a livello globale a causa delle incertezze sulle misure protezionistiche dell'amministrazione Trump e sulla politica della Federal Reserve in caso di una ripresa dell'inflazione a seguito del surriscaldamento dell'economia.

Il motore della ripresa italiana continua a essere la domanda interna, ma con un cambio di testimone tra consumi e investimenti: la spesa delle famiglie registra infatti un rallentamento (nella seconda parte del 2016 il potere d'acquisto ha fatto segnare una frenata dello 0,2% nel terzo trimestre) mentre si assiste a una ripresa dell'accumulazione del capitale grazie al sostegno degli incentivi fiscali e al miglioramento della redditività delle imprese. La graduale ripresa degli investimenti dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

L'UPB stima una crescita della produzione industriale dell'ultimo trimestre 2016 dello 0,5-0,6% rispetto al terzo trimestre e, sulla base dei segnali congiunturali, ipotizza per l'industria un andamento positivo anche nei primi mesi del 2017.

Le informazioni desumibili dall'indicatore sintetico ISTAT (IESI) registrano per l’insieme dei settori produttivi un livello di fiducia su valori relativamente elevati rispetto alla media di lungo periodo ma che si muove molto lentamente verso una fase di piena ripresa.

Le condizioni creditizie restano relativamente favorevoli: l'UPB stima che l'effetto del declassamento del rating assegnato ai titoli di Stato italiani dall'agenzia DBRS dovrebbe avere conseguenze limitate sulla capacità delle banche di accedere al rifinanziamento presso la BCE e, di conseguenza, sul costo del credito. Sulla base di queste stime, il maggior fabbisogno di garanzie a seguito del downgrade ammonterebbe a circa 4,7 miliardi, pari al 2,5% delle attività impegnate, a fronte di 101 miliardi di attività non impegnate ma prontamente disponibili.

La crescita dell'occupazione si è tendenzialmente stabilizzata (-0,1 per cento nel bimestre ottobre-novembre rispetto ai precedenti tre mesi), in particolare per effetto della progressiva decelerazione in corso d'anno della creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato che ha scontato l'affievolirsi degli effetti della politica di decontribuzione.

L'inflazione è in risalita (dai valori negativi dello scorso autunno allo 0,5% di dicembre), risentendo dell'aumento del prezzo del petrolio e del deprezzamento del cambio sul dollaro. Le spinte interne sui prezzi rimangono, invece, contenute per le deboli pressioni di domanda e la sostanziale moderazione salariale.


Condividi
```