(Teleborsa) -
Scade domani il termine concesso dall'UE all'Italia per rispondere alla
lettera inviata da Bruxelles sull'adeguatezza della
Manovra.
A metà gennaio, infatti, l'UE aveva inviato una richiesta di chiarimenti al governo italiano, chiedendo un
"aggiustamento dei conti pubblici" pari allo 0,2% del PIL, che risulterebbe in eccesso rispetto ai margini di flessibilità concessi per l'emergenza migranti ed il terremoto. Si tratterebbe di una
manovra correttiva da 3,4 miliardi, che implicherebbe il venir meno di molte misure di sostegno alla crescita, in più aggravata dai più recenti episodi sismici (Abruzzo), che richiederanno maggiori spese per gestire l'emergenza terremoto di quelle già comprese nella Legge di stabilità.
Intanto, la portavoce della
Commissione europea, Annika Breidthardt, ha
smentito l'arrivo dall'Italia di una richiesta di proroga rispetto alla scadenza di domani, per la risposta alla lettera inviata un paio di settimane fa da Bruxelles. La Breidthardt ha spiegato che nell'ultimo periodo "sono andate avanti discussioni costruttive che hanno coinvolto il ministro (Padoan Ndr) ed il primo ministro Paolo Gentiloni".
Il Premier Gentiloni ha incontrato proprio ieri il ministro dell'Economia Padoan per fare il punto sulle prossime scelte di politica economica, in vista della stesura del nuovo Documento di economia e finanza (
DEF) e della risposta alle richieste dell'UE. La linea - a quanto si apprende - non cambia rispetto agli obiettivi di portare avanti misure finalizzate al
sostegno alla crescita, al recupero dall'
evasione ed alla sostenibilità del
debito pubblico.
Dal governo una sola rassicurazione: "nessuna manovra estemporanea", ma scelte coerenti con la strategia di lungo periodo. In quest'ottica si sarebbe svolt il faccia a faccia di ieri fra Gentiloni e Padoan.