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Rifiuti: la "differenziata" piace a 9 italiani su 10

Il bilancio a vent’anni dal decreto Ronchi. Milano è al 56%, Palermo fanalino di coda

Economia
Rifiuti: la "differenziata" piace a 9 italiani su 10
(Teleborsa) - Carta, vetro o plastica. E l'umido adesso dove lo metto? Un interrogativo che accompagna sempre più italiani alle prese con la raccolta differenziata che, a quanto pare, ci hanno preso gusto e hanno accolto con favore il cambio di rotta che li ha portati dritti verso la scelta del contenitore giusto. Un cammino lungo, iniziato esattamente 20 anni, quando nel febbraio del 1997, il cosiddetto «decreto Ronchi» modificò usi e costumi sui rifiuti. Fino ad allora meno del nove per cento dei 21,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti veniva poi riciclato.

Il recupero della materia, si è, dunque, imposto negli anni con i caratteri di una rivoluzione dei comportamenti in piena regola che vale tre punti di Pil, 155 mila posti di lavoro e un consenso che viaggia a livelli altissimi.

COSA E' SUCCESSO IN 20 ANNI - Nel 1997 veniva smaltito in discarica l'80% dei rifiuti urbani (21,3 milioni di tonnellate) con una raccolta differenziata che era al di sotto del 9%; nel 2015, nonostante i rifiuti urbani prodotti siano aumentati di quasi 3 milioni di tonnellate, quelli smaltiti in discarica sono scesi al 26% (7,8 Mton), la raccolta differenziata è arrivata al 47,6% e il riciclo/recupero di materia dei rifiuti speciali è aumentato da 13 Mton a 83,4 Mto

Oggi la discarica è scesa al 26% (7,8 milioni di tonnellate), la raccolta differenziata è, dunque, salita al 47,6% e più di 9 persone su 10 prima di buttare un oggetto guardano di cosa è fatto per scegliere il bidone giusto.

Lo rivelano i dati (Ispra) diffusi dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile in occasione del ventesimo anniversario della riforma dei rifiuti, il D.Lgs 22/97, il cosiddetto "Decreto Ronchi".

Una nuova attenzione ai rifiuti urbani con importanti ricadute economiche : l’Italia detiene il 12% dei brevetti green legati al settore dei rifiuti sviluppati in Europa, seconda solo alla Germania.

Fra le regioni più virtuose spiccano il Veneto (68,8%), il Trentino Alto Adige (67,4%) e il Friuli-Venezia Giulia (62,9). Tra le città metropolitane guida Venezia (63,3%), seguita da Milano (56,1%) e Firenze (53,2). Maglia nera, invece, a Palermo (7,8%) con appena 36,4 chili per abitante riciclati ogni anno.

Un dato, insomma, da buttar via. Sì, ma in quale contenitore? Visto che siete diventati così bravi, sceglietelo voi!
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