(Teleborsa) - Il
Concorso a cattedra certifica un altro
flop della riforma La Buona Scuola:
meno della metà dei posti banditi a concorso
sarà assegnato e moltissimi docenti resteranno precari a vita.
La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief, il quale segnala che in
Lombardia, ad esempio,
oltre la metà dei posti andrà persa (su 4.963 cattedre 2.505 risultano senza vincitori) e che per
Matematica e Scienze la situazione è da
allarme rosso (il 60% dei posti messi a bando non possono essere assegnati perché mancano candidati reputati idonei).
Siccome
non ci sono più precari nemmeno nelle Graduatorie ad Esaurimento, 543 posti rimarranno vacanti; a questi, si aggiungono quelli dei docenti che chiederanno il
passaggio di ruolo e i
pensionamenti.
La proiezione nazionale è peggio delle previsioni più nere:
oltre 30 mila posti persi su 63 mila messi a bando. E la soluzione proposta dal Governo nello schema sulla formazione iniziale del reclutamento non risolve il problema: per sette anni, nessuno immesso in ruolo in spregio alla continuità didattica e alle sentenze risarcitorie dei giudici.
"Se non si apre agli abilitati delle graduatorie d’istituto, peraltro tutti già formati e selezionati a partire dal 2011 per fare questo lavoro, nei prossimi anni la supplentite si allargherà a macchia d’olio", avverte il presidente del sindacato,
Marcello Pacifico, prospettando una moltiplicazione dei precari in contrasto con l'obbligo di stabilizzazione chiesto dall'UE.